McDonald’s chiede ai clienti di usare i bidoni della spazzatura (mentre loro continuano a produrre rifiuti senza sosta)

In Belgio, McDonald's lancia la sua nuova trovata per tingersi di verde: una campagna per chiedere ai clienti di usare i bidoni della spazzatura, piuttosto che impegnarsi loro come azienda ad adottare alternative concrete per ridurre e smaltire correttamente i loro rifiuti in tutta la loro catena di franchising a livello mondiale.

E ci risiamo con i tentativi di McDonald’s per apparire “sostenibile”. Questa volta il colosso del fast food ha lanciato in Belgio una campagna in cui i protagonisti della loro cartellonistica esterna non sono i soliti hamburger del brand, ma i bidoni della spazzatura: gli imperdibili Big Bak, Bak Royal e Bak Deluxe.

campagna McDonald's Belgio

©McDonald’s

Con lo slogan “Propere straten, we’re lovin’ it”, ovvero “Strade pulite, le stiamo amando”, l’obbiettivo della campagna è chiedere – con decenni di ritardo – ai loro clienti di smettere di abbandonare i rifiuti per strada e di utilizzare invece gli appositi cassonetti dell’immondizia. Neanche lo sforzo di promuovere la raccolta differenziata.

Una mossa creativa, ma ancora lontana dalla sostenibilità. Forse McDonald’s non sa che il miglior rifiuto è quello che non si produce e che il problema dello smaltimento non finisce nel contenitore della spazzatura. Vogliamo pensare che le persone che hanno curato questa campagna non hanno letto l’ultimo rapporto dell’IPCC, altrimenti questo sarebbe soltanto un insulto a tutte quelle imprese e quei consumatori che da anni si battono per ridurre per davvero i propri rifiuti.

campagna McDonald's Belgio

©McDonald’s

I franchising di McDonald’s sono stati a lungo criticati per la loro controversa gestione dei rifiuti generati dal confezionamento dei loro prodotti. Basti ricordare il rapporto di Zero Waste France in cui si segnalava che l’azienda dagli archi d’oro soltanto nel mercato francese produce 1kg di rifiuti al secondo oppure pensare alla chiusura, a fine del 2021, di alcuni dei suoi ristoranti a Cordoba, in Argentina, per aver violato le normative ambientali a causa di una cattiva gestione dei rifiuti.

In quanto grande marchio, siamo consapevoli della nostra responsabilità e dell’impatto che abbiamo quando si tratta del problema dei rifiuti nelle strade.  L’ambizione? Essere parte della soluzione, non del problema. Ma per questo abbiamo bisogno dell’aiuto dei nostri clienti. Solo quando lavoreremo insieme avremo successo”, afferma Philipp Wachholz, Chief Marketing Officer di McDonald’s Belgium.

E su quest’ultimo punto ha ragione, bisogna lavorare insieme con azioni concrete e non scaricando le responsabilità oppure distraendo le persone con costose e creative campagne dalle vere problematiche ambientali. Ad esempio, piuttosto che mettere la spazzatura nei bidoni, sarebbe utile promuovere iniziative rifiuti zero e adottare packaging riutilizzabili, come fanno alcune realtà molto più piccole.

Evitiamo le prese in giro che dimostrano soltanto la poca stima di McDonald’s verso i consumatori e confermano il suo vero impegno verso la sostenibilità, che di “Big” non ha proprio niente.

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Fonte: McDonald’s

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