Gli integratori di vitamina D riducono davvero il rischio di fratture nelle persone con più di 60 anni?

Secondo una recente ricerca gli integratori di vitamina D3 non sarebbero in grado di proteggere gli adulti di età superiore ai 60 anni da fratture, osteoporosi e ridotta densità ossea

Gli integratori di vitamina D sono ampiamente raccomandati per la salute delle ossa, ma i dati sulla prevenzione delle fratture sono incoerenti.

Questo è il risultato di un nuovo studio, che ha testato se gli integratori di vitamina D3 comportassero un minor rischio di fratture rispetto a un placebo.

I partecipanti sono stati reclutati sulla base di carenza di vitamina D, massa ossea ridotta o osteoporosi. Le fratture dovute a incidenti sono state segnalate dai partecipanti su questionari annuali, e giudicate da una revisione delle cartelle cliniche.

Tra 25.871 partecipanti (50,6% donne e 20,2% neri), i ricercatori hanno confermato le fratture incidenti del 1991 in 1551 partecipanti, attraverso un follow-up di 5,3 anni.

Quindi, la vitamina D3, rispetto al placebo, non ha avuto un effetto significativo sulle fratture totali, che si sono verificate in 769 su 12.927 partecipanti nel gruppo vitamina D, e in 782 su 12.944 partecipanti nel gruppo placebo.

Non vi è stata alcuna modifica dell’effetto del trattamento in base alle caratteristiche di base, inclusi età, sesso, razza o gruppo etnico, indice di massa corporea e livelli sierici di 25-idrossivitamina D.

Quindi, dai dati si è potuto notare che l’integrazione di vitamina D3 non ha comportato un rischio di fratture significativamente inferiore, rispetto al placebo, tra gli adulti di mezza età generalmente sani e gli anziani che non sono stati selezionati per carenza di vitamina D, massa ossea ridotta o osteoporosi.

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Fonte: The New England Journal of Medicine

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