Se proprio devi comprare pesto pronto, fai attenzione a questi elementi in etichetta

Dentro un vasetto di pesto ci sono molti più ingredienti di quanto ci si aspetterebbe (e non tutti sono sani): ecco come scegliere un prodotto di qualità

Il pesto è uno dei condimenti per pasta (e non solo) più iconici e famosi della tradizione culinaria. Pochi ingredienti tipici del nostro territorio (basilico, formaggio, olio EVO, pinoli) ci permettono in semplici passaggi di dar vita a un tripudio di gusto a cui è impossibile resistere.

Come abbiamo detto, preparare il pesto in casa è semplice. Nonostante questo, molte persone preferiscono acquistare al supermercato un pesto già pronto, per una questione di praticità o per avere sempre a disposizione, nel frigo di casa, un condimento per una pasta al volo.

Purtroppo, e lo sottolineiamo spesso nei nostri articoli, la praticità dei cibi già pronti si paga in termini di qualità e rischi per la nostra salute: ingredienti controversi, additivi chimici, eccesso di grassi, di sale o di zucchero, tabella nutrizionale squilibrata.

L’acquisto del pesto pronto andrebbe evitato. Tuttavia, se ci si trova nella necessità di comprarne un vasetto, come orientarsi nella scelta di un pesto alla genovese pronto di buona qualità e a cosa bisogna fare attenzione?

Come scegliere il pesto pronto

Anche per il pesto, è essenziale leggere con attenzione la lista degli ingredienti (che dovrebbe essere il più corta possibile) e la tabella nutrizionale.

Per quanto riguarda gli ingredienti, quelli necessari alla preparazione del pesto sono pochi: basilico, olio, parmigiano, pecorino, pinoli e sale.

Eppure, a una lettura attenta delle etichette dei prodotti in commercio, potremmo scoprire che i pinoli sono sostituiti quasi interamente dagli anacardi (molto più economici), oppure che l’olio usato in quantità maggiore è quello di girasole e non l’extra vergine di oliva.

Leggi anche: Il pesto pronto contiene davvero pinoli? Ecco i risultati della nostra indagine (non senza sorprese)

Paola Assunta Buccarella, medico e nutrizionista, ci spiega la differenza sostanziale fra pesto industriale e pesto artigianale DOP:

Tra i prodotti confezionati in vasetto distinguiamo tra pesto industriale, preparato con ingredienti di dubbia qualità e l’aggiunta di additivi che troviamo nei supermercati, e il pesto artigianale Dop, prodotto con ingredienti a denominazione di origine protetta, indicati in etichetta.

Per essere certi di stare acquistando un pesto pronto di elevata qualità, la scelta dovrebbe virare verso l’autentico pesto artigianale DOP.

Un pesto denominato ‘alla genovese’ potrebbe non contenere gli ingredienti della ricetta originale, ma dei surrogati – oltre che additivi quali zucchero, addensanti, conservanti, aromi artificiali, acido ascorbico, acido lattico.

Un’attenzione inoltre alla conservazione del prodotto, sia artigianale che industriale: una volta aperto, il pesto va consumato entro qualche giorno, avendo sempre l’accortezza di ricoprire la salsa rimanente del contenitore con un filo di olio extravergine.

Il nostro consiglio

Per scongiurare il rischio di consumare prodotti industriali ricchi di additivi e sostanze controverse, realizzati a partire da materie prime di dubbia provenienza e di scarsa qualità, il nostro consiglio e di autoprodurre il proprio pesto – magari usando le foglie di basilico di una pianta coltivata sul balcone.

Ecco la nostra ricetta per preparare un pesto che segua la tradizione genovese. In questo articolo, invece, trovate 10 ricette alternative al pesto tradizionale, per stupire familiari e amici con sapori inediti.

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