Imparare a scrivere in corsivo diventa obbligatorio nelle scuole della California

Da quest’anno 2milioni e mezzo di bambini californiani, di età compresa tra i 6 e i 12 anni, seguiranno anche lezioni di scrittura in corsivo, grazie a una legge appena introdotta

In un mondo che sempre più rapidamente verso la tecnologia digitale, tra miriadi di stimoli visivi di ogni tipo, e dove la parola corsivo sembra connotare oramai più un modo di parlare tra i giovani che non il caro vecchio stile di scrittura, c’è chi dice stop e impone una riflessione. Sicuri che vogliamo (possiamo) del tutto abbandonare carta e penna e, soprattutto, un modo di scrivere tanto semplice quanto pulito e lineare?

Negli Stati Uniti, è la California a porsi delle domande e a promulgare una legge che garantisca l’inserimento nelle scuole dell’ “arte della scrittura corsiva”. Il governatore Gavin Newsom ha, infatti, appena convertito in legge il disegno di legge 446 dell’Assemblea (su proposta, tra l’altro, di una ex insegnante di scuola elementare, Sharon Quirk-Silva).

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In netto contrasto, quindi, con una vera e propria tendenza anti-corsivo che per anni ha caratterizzato lo stato americano: sin dal 2010, le scuole elementari statunitensi hanno infatti applicato i Common Core Standards, che prevedevano un potenziamento dell’uso del computer e nessun riferimento alla scrittura a mano.

I dettagli della legge

Nota anche come AB 446, la legge introduce un emendamento significativo al codice educativo statale. Si richiede specificamente “istruzione in corsivo nei livelli scolastici appropriati“, concentrandosi sugli studenti dalle classi dalla prima alla sesta.

La capacità di firmare il proprio nome in corsivo è importante per future domande di lavoro, per compilare assegni, firmare moduli medici, ottenere patenti di guida e votare, sostiene Quirk-Silva.

A partire da quest’anno, saranno 2milioni e mezzo i bambini californiani, di età compresa tra i 6 e i 12 anni, a dover seguire lezioni di scrittura in corsivo.

I vantaggi di imparare a scrivere in corsivo

L’insegnamento della scrittura corsiva potrebbe apparire anacronistico in un mondo dominato dai dispositivi digitali, ma molte sono le ricerche che suggeriscono che questa abilità ha implicazioni più profonde.

Uno studio del 2020 condotto dall’Università norvegese di Scienza e Tecnologia ha rivelato che gli studenti che scrivevano in corsivo innescavano un’attività elettrica distinta nel cervello rispetto a coloro che facevano tutto tramite digitazione. Lo studio ha sostenuto l’importanza che i bambini piccoli imparino a scrivere a mano e allo stesso tempo padroneggino le abilità con la tastiera.

E non solo, dire addio alla scrittura in corsivo potrebbe farci dimenticare:

  • lo scorrimento da sinistra a destra
  • la velocità nella scrittura e nel pensiero
  • la fluidità nella scrittura
  • la coordinazione nello spazio e nel tempo, due elementi fondamentale del pensare e dell’agire umano

Inoltre, la scrittura in corsivo impegna i bambini e li porta alla corretta maturazione e perderla significa aumentare il rischio di disgrafia, un disturbo dell’apprendimento che colpisce circa il 20% degli studenti.

Cosa aspettiamo quindi, a proporre anche da noi l’uso del corsivo fino ad almeno le scuole medie? Qui in Italia la situazione non è poi così rosea: una ricerca condotta nel 2023 dal Policlinico Umberto I, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, aveva evidenziato l’incapacità di un alunno romano su cinque di scrivere proprio in corsivo.

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