Non possiamo salvare il mondo senza porre fine allo sfruttamento degli animali: la campagna per introdurre il 18esimo obiettivo ONU

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone e il Pianeta stilato nel settembre 2015 dai Governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – per un totale di 169 ‘target’ o traguardi

Mentre ci avviciniamo al Summit SDG del 2023, la ong Beyond Cruelty Foundation (BCF) lancia un appello: sosteniamo l’introduzione di un 18esimo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite che affronti lo sfruttamento degli animali.

Nasce così la campagna della BCF e di altri di beneficenza per la tutela degli animali e della fauna selvatica e della natura per fare in modo che venga realmente sradicato l’utilizzo e lo sfruttamento degli animali.

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Che si tratti di sradicare la povertà e la fame nel mondo, di raggiungere l’uguaglianza di genere, di implementare un’istruzione di qualità per tutti, di proteggere l’ambiente e di molte altre questioni che i 17 SDG mirano a risolvere, dice la Presidente di Beyond Cruelty, Claire Smith.

I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, che fanno parte dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, si concentrano in effetti su questioni di sviluppo sociale, economico e ambientale come la fame, la salute, l’istruzione, l’uguaglianza di genere, i servizi igienico-sanitari, l’energia a prezzi accessibili, la disuguaglianza, l’urbanizzazione, il riscaldamento globale e l’ambiente.

Tuttavia, secondo Beyond Cruelty, nessuno di questi può essere raggiunto senza l’aggiunta dell’SDG 18: Zero Animal Exploitation. Secondo l’organizzazione no-profit, infatti, lo sfruttamento degli animali rappresenta un enorme ostacolo al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Ad esempio, l’SDG 14: Vita sull’acqua, sebbene promuova la conservazione, incoraggia comunque la pesca come attività sostenibile. Tuttavia, contrariamente alle prove, gli scienziati hanno più volte sottolineato gli effetti disastrosi della pesca eccessiva, tra cui il gran numero di pesci catturati come “catture accessorie”.

Smith ha aggiunto che nessuno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile parla dei 70 miliardi di animali terrestri e probabilmente dei circa 1 trilione di animali marini che vengono uccisi ogni anno solo per il consumo umano.

Si ignorano anche molti degli altri aspetti altamente dannosi dell’agricoltura animale, tra cui l’uso inefficiente delle risorse, la quantità di gas serra emessi e i rifiuti che avvelenano i fiumi. È scioccante che nessuno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile suggerisca che gli esseri umani debbano in alcun modo arrestare l’inesorabile aumento dello sfruttamento animale. Questa è una grave omissione ed è il motivo per cui proponiamo l’aggiunta dell’SDG 18 – Zero Animal Exploitation, per accelerare la transizione verso un mondo compassionevole, più gentile, più pulito e più sano per tutti.

Cos’è l’SDG 18?

Per risolvere questo problema, la fondazione ha progettato una grafica che mostra un pollo. Il motivo è presto detto e lo sappiamo bene: il pollo è uno degli animali terrestri maggiormente sfruttati (in termini di quantità di individui danneggiati) e questo riquadro è pensato per essere aggiunto alla raccolta esistente di riquadri che rappresentano gli attuali Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Speriamo che la forza combinata degli enti di beneficenza globali per gli animali, la fauna selvatica, la conservazione e il consumo sostenibile, persuaderà i membri delle Nazioni Unite che questo Obiettivo Zero Sfruttamento Animale dovrebbe essere aggiunto al numero 18 della serie degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile approvati dalle Nazioni Unite, conclude Smith.

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Fonte: Beyond Cruelty Foundation

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