F36 è salva! Il Tar di Trento sospende l’abbattimento dell’orsa (ma la attende un triste destino)

Al contrario di quanto richiesto dal Presidente del Trentino, l'orsa F36 non sarà uccisa. Il Tar ha sospeso il suo abbattimento, ma purtroppo non la sua cattura. Per le si prospetta un futuro tutt'altro che roseo (e probabilmente lontano dal suo cucciolo)

Possiamo tirare un piccolo sospiro di sollievo per l’orsa F36, finita nel mirino della Provincia di Trento. La condanna a morte, prevista dall’ordinanza firmata un paio di giorni fa dal presidente Maurizio Fugatti, è stata sospesa. A stabilirlo è il Tar di Trento, che ha accolto il ricorso presentato dall’associazione animalista LEAL Lega Antivivisezionista.

Nessuno, almeno per ora, potrà procedere con l’abbattimento del plantigrado, trattato come un criminale semplicemente perché lo scorso luglio aveva inseguito due cacciatori per difendere il suo cucciolo sul sentiero Mandrel, nelle Giudicarie (Trentino).

Anche in questo caso la Provincia autonoma di Trento non si è smentita e , invece di impegnarsi per migliorare concretamente la convivenza fra esseri umani e fauna selvatica, ha scelto di optare per la via più crudele, invocando l’abbattimento di mamma orsa, vittima di una sorta di legge del taglione.

Leggi anche: I cacciatori del Trentino al fianco di Fugatti per l’abbattimento JJ4 dopo la sentenza del Tar che salva mamma orsa

Fortunatamente il plantigrado – protagonista di quello che è stato definito un “falso attacco” è salvo grazie all’intervento del Tar, che ha chiesto inoltre alla Provincia di Trento di depositare entro dieci giorni copia del parere dell’Ispra sul caso e del rapporto tecnico “La popolazione degli orsi in Trentino: analisi demografica a supporto della valutazione delle possibili opzioni gestionali”.

Non possiamo, però, parlare di una vera vittoria. Anche se non verrà uccisa, all’orsa F36 non sarà concesso di restare in libertà. Per lei si prospetta una cattura e successivamente verrà portata nel triste e grigio centro faunistico Casteller di Trento, dove sono già rinchiusi gli orsi JJ4 e M49.

Chiediamo preventivamente che non venga rinchiusa al Casteller che notoriamente rappresenta una soluzione assimilabile al 41bis. Un vero e proprio regime carcerario che annichilisce e annienta gli orsi che vi sono imprigionati. – commenta l’associazione LEAL – Stiamo valutando gli accessi agli atti per chiarire lo stato dell’arte di F36 e del suo cucciolo.

Per avere aggiornamenti sul destino dell’orsa F36 bisognerà attendere la prossima udienza, fissata per il 12 ottobre.

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Fonte: LEAL 

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