Condanna a morte anche per mamma orsa F36, purtroppo è vero, la Provincia di Trento ha firmato l’ennesima ordinanza di abbattimento

Anche mamma orsa F36 nel mirino della Provincia di Trento: da ieri pende sulla sua testa un’ordinanza di abbattimento. Lo rende noto l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) che, insieme ad altre, promette battaglia contro l’ennesimo provvedimento ingiustificato e del tutto sproporzionato alle presunte “colpe” dell’animale

La Provincia di Trento vuole uccidere anche mamma orsa F36, che aveva allontanato dal suo cucciolo due cacciatori sul sentiero Mandrel, nelle Giudicarie, lo scorso 30 luglio. Il Presidente Maurizio Fugatti, dopo aver chiesto e ottenuto il parere dell’Ispra, ha firmato ieri 8 settembre la condanna a morte.

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All’alba di domenica 30 luglio un’orsa con cucciolo a seguito, poi identificata come la F36, è stata presa alla sprovvista da due cacciatori sul sentiero Mandrel, direzione malga Avalina, a monte di Roncone.

Spaventata dai due soggetti, il plantigrado ha difeso il piccolo inseguendo i cacciatori. Uno dei due si sarebbe arrampicato su un albero (sconsigliatissimo, perché gli orsi sono ottimi arrampicatori) e l’orsa lo avrebbe preso per una ghetta, facendolo cadere al suolo. L’altro sarebbe invece scivolato nella fuga. I due orsi, mamma e figlio, si sarebbero allontanati subito dopo, a prova del fatto che la reazione dell’orsa era solo di difesa.

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All’epoca ci chiedevamo che fine avrebbe fatto F36, che, come ogni madre farebbe, ha solo difeso il suo piccolo, peraltro senza evidenti intenzioni di uccidere.

E purtroppo il peggiore degli incubi si è materializzato: l’amministrazione locale vuole uccidere anche lei, e ha emesso l’ennesima condanna a morte che si unisce insieme a tutte le altre già firmate.

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L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) che ha reso nota la terribile notizia, insieme ad altre, promette battaglia contro l’ennesimo provvedimento ingiustificato e del tutto sproporzionato alle presunte “colpe” dell’animale.

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Fonte: Oipa

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