Glifosato: ci siamo, è entrato in vigore il rinnovo per altri 10 anni (se ne riparlerà davvero solo nel 2033?)

Il 16 dicembre 2023 è entrato in vigore il rinnovo dell'approvazione del glifosato in Europa fino al 2033, nonostante le controversie sulle sue potenziali implicazioni ambientali e sui rischi per la salute

La data del 16 dicembre 2023 è passata un po’ in sordina, presi dal Natale e da tante altre questioni, eppure è stata significativa per l’Unione Europea. Cosa è successo? È entrato in vigore ufficialmente il rinnovo dell’approvazione del glifosato per altri dieci anni.

Nonostante le proteste, le raccolte di firme e le tante polemiche da parte di cittadini, esperti e attivisti ambientali, l’Ue ha deciso di estendere l’utilizzo del controverso erbicida fino al 15 dicembre 2033.

Il processo decisionale ha avuto inizio il 13 ottobre 2023, quando gli Stati membri hanno votato il progetto di regolamento presentato dalla Commissione Europea. Tuttavia, il comitato non è riuscito a esprimere un parere, non raggiungendo né una maggioranza a favore né una contraria. Il 16 novembre 2023, il comitato di ricorso ha confermato questa mancanza di consenso, aprendo la strada a un regolamento di esecuzione.

Il 28 novembre 2023, la Commissione Europea ha adottato il Regolamento di Esecuzione che rinnova l’approvazione del glifosato per un decennio. Questa mossa è in linea con la legislazione dell’UE, che richiede l’adozione di un regolamento di esecuzione quando non viene raggiunta una maggioranza qualificata nei comitati coinvolti nel processo decisionale.

Leggi anche: Glifosato, la Commissione europea autorizza l’uso del pericoloso erbicida per altri 10 anni

Il glifosato, però, è stato riapprovato con alcuni limiti. Non sarà possibile ad esempio usarlo per disseccare il raccolto e sarà vietato in parchi, giardini, campi sportivi, aree di gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne, complessi scolastici e strutture sanitarie.

La riapprovazione del glifosato, sia pur con qualche limite, ha suscitato comunque una serie di preoccupazioni. La Commissione Europea ha agito nonostante la mancanza di un consenso chiaro e ha optato per la proroga dell’uso del glifosato, ignorando le richieste di restrizioni più severe avanzate da vari settori della società.

E tutto ciò è ancora più sconvolgente se pensiamo che la multinazionale Bayer ha subito sconfitte legali significative, proprio a causa del suo RoundUp a base di glifosato, accusato di aver provocato seri danni ad agricoltori e cittadini in diversi processi e class action.

Anche in Europa ci sono stati casi importanti ed emblematici come quello di Théo Grataloup, un ragazzo francese che oggi ha 16 anni, ed è ufficialmente riconosciuto come gravemente danneggiato dal contatto, già all’interno dell’utero, con il controverso erbicida e per questo ha ottenuto un risarcimento dal Fondo di compensazione per le vittime professionali dei pesticidi.

Leggi anche: “Sono stato esposto in utero ai pesticidi e sono nato con gravi malformazioni”, ragazzo verrà risarcito: vittoria storica contro il glifosato

Queste decisioni legali hanno posto dei quesiti critici sulla sicurezza e sull’impatto del glifosato, punti interrogativi che dovevano essere più attentamente presi in considerazione dalle istituzioni europee.

La decisione preoccupa soprattutto in relazione alle possibili conseguenze sulla salute umana e sull’ambiente. Il glifosato è stato oggetto di accese controversie a causa delle preoccupazioni sulla sua cancerogenicità, sollevate in particolare dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’OMS nel 2015, che lo ha classificato come “probabilmente cancerogeno”. Nonostante ciò, l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha emesso un giudizio meno severo, affermando che non ci sono aree di preoccupazione critica.

Ma finisce davvero così?

Davvero dobbiamo rassegnarci all’uso di glifosato fino al 2033?

Nonostante l’approvazione del glifosato per altri 10 lunghi anni, vogliamo essere almeno in parte ottimisti. Nel corso del tempo, infatti, le circostanze e le opinioni potrebbero cambiare. In teoria, la decisione dovrebbe essere riesaminata solo nel 2033, ma l’opinione pubblica e il parere di numerosi scienziati potrebbero influire su possibili revisioni anticipate.

L’attenzione su questioni ambientali e sulla salute pubblica è cresciuta in modo significativo negli ultimi anni, con una maggiore consapevolezza riguardo agli impatti negativi delle sostanze chimiche utilizzate in agricoltura. La società civile potrebbe continuare ad esercitare pressioni sui decisori politici affinché riesaminino l’approvazione del glifosato prima del previsto.

Inoltre, la comunità scientifica potrebbe continuare a condurre studi approfonditi sugli effetti del glifosato, fornendo nuove evidenze che potrebbero influenzare un cambiamento (anche se c’è da dire che ce ne sono state già numerose, come la ricerca italiana dell’Istituto Ramazzini su leucemia e glifosato).

La scienza è un campo in continua evoluzione, e nuove scoperte potrebbero emergere nel tempo, cambiando la percezione dei rischi e dei benefici associati all’uso del glifosato.

Noi di greenMe saremo sempre in prima linea per parlare delle ultime novità e degli effetti controversi del glifosato.

 

Non vuoi perdere le nostre notizie ?

Fonte: UE

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook