Centri estivi e nidi, il piano per l’infanzia messo a punto per la riapertura a giugno

Presentatoal Comitato tecnico scientifico il nuovo Piano per l'infanzia. Tre le novità: aree gioco aperte ìalla fascia 0-3 anni, ludoteche e asili

Finalmente si pensa anche ai bambini. È pronto infatti il nuovo Piano per l’infanzia che dovrebbe regolare sia le attività all’aperto che il ritorno a scuola a giugno. Un passo importante che potrebbe garantire loro il diritto alla socialità e al gioco nella fase 2.

A elaborarlo è stato il dal dipartimento della Famiglia del ministro Elena Bonetti in collaborazione con l’Istituto degli innocenti, dopo aver raccolto il parere del tavolo tecnico a cui hanno partecipato anche Miur,Anci, pediatri e regioni. Il Piano è già stato presentato al Comitato tecnico scientifico che nei prossimi giorni dovrà decidere se approvarlo.

Secondo l’attuale formulazione, il piano si concentra su tre aspetti:

  • la riapertura di parchi e giardini pubblici, che dovrebbero essere accessibili anche ai bambini con meno di 3 anni accompagnati dai genitori. Ad oggi infatti nei parchi e nei giardini è obbligatorio l’uso di mascherine a partire dai 3 anni di età;
  • l’organizzazione di attività per bambini di età superiore ai 3 anni, sempre in parchi e giardini, ma con la presenza di un educatore;
  • la riattivazione di asili e centri estivi per i bambini da 0 ai 6 anni e l’avvio di attività ludico-creative per i bambini più grandi e ai ragazzi.

Cosa potrebbe cambiare dal 18 maggio

Se il piano verrà confermato, dal 18 maggio e per tutta l’estate i bambini potrebbero tornare a scuola, anche se all’aperto con percorsi di outdoor education, ossia attività organizzate per i piccoli dai 3 anni in su nei parchi, giardini o luoghi affini come fattorie didattiche ma anche cortili condominiali. Ad attivare tali percorsi dovranno essere i gestori degli spazi e dei parchi o organizzazioni del terzo settore.

In ogni caso, si dovranno fissare regole certe, ad esempio un numero massimo di bambini per ciascun operatore dedicato. Inoltre, i gruppi dovrebbero essere fissi in modo da tenere sotto controllo un eventuale contagio.

Cosa potrebbe cambiare dal 1° giugno

Dal 1° giugno e per tutto il periodo estivo invece si punta alla riapertura dei servizi educativi per la fascia 0-6 anni ossia degli asili nido ma anche dei centri estivi per bambini e ragazzi nelle scuole, negli asili, nelle ludoteche e negli oratori. In ogni caso, per accedere i bambini dovranno esibire certificato medico. Inoltre, prima di entrare nell’area di contatto con gli altri bambini, sia a loro che gli operatori/insegnanti dovrà essere misurata la temperatura. Infine, sarà obbligatorio lavarsi le mani in fontanelle e lavandini posti all’ingresso di cortili, oratori, spazi gioco, giardini e ludoteche.

Ad avere la priorità però saranno le famiglie in cui i genitori lavorano contemporaneamente e non possono farlo in smart working, ma anche i nuclei monoparentali o in particolari condizioni di fragilità, come quelli con un minore diversamente abile.

Gli operatori/insegnanti ma anche gli adulti che accompagnano i bambini dovranno portare la mascherina. Non si sa ancora se anche i bambini dovranno farlo, sarà il Comitato tecnico a decidere da quale fascia d’età potrebbero essere obbligatorie.

Secondo Antonio Decaro, Dario Nardella e Michele de Pascale, rappresentanti Anci dei sindaci italiani, i genitori che tornano al lavoro devono poter contare su soluzioni per i figli;

“Da giugno, i bambini devono poter frequentare i centri estivi e le altre strutture, come oratori, cortili delle scuole, ludoteche e centri famiglie. Certo, in numero contingentato e rispettando il distanziamento sociale, quindi in una proporzione di 4-5 bambini per ogni operatore. Ma dobbiamo occuparci di loro che stanno soffrendo probabilmente di più la privazione delle relazioni sociali”.

In entrambi i casi, il rapporto numerico tra operatori e bambini dovrà essere di 1 a 3 in età da asilo nido, di 1 a 5 in età di scuola dell’infanzia, di 1 a 7 in età di scuola primaria, di 1 a 10 in età di scuola secondaria. Inoltre, sia gli ingressi che le uscite dovranno essere scaglionati di almeno 5/10 minuti per evitare assembramenti.

Anche Conte ne aveva parlato durante un’informativa alla Camera, a fine aprile:

Secondo la ministra del Lavoro e del Welfare, Nunzia Catalfo, tali attività potrebbero essere pagate con il bonus baby sitter.

 

“Siamo consapevoli, e vogliamo che lo siano anche i genitori e tutti coloro che hanno a cuore la salute dei più piccoli e dei più giovani, che le misure di restrizione adottate fino ad oggi hanno sì tolto una parte di libertà a bambini e adolescenti ma ne hanno tutelato la salute. Solo continuando a rispettare le regole potranno tornare presto a scuola, a giocare e a fare attività insieme. Dobbiamo adesso proporre regole che li accompagnino gradualmente a questo momento, tutelando i loro diritti fondamentali insieme alla salute loro e della collettività” hanno detto in una nota congiunta la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, la Sottosegretaria alla Salute con delega alla medicina per l’infanzia e l’adolescenza Sandra Zampa e Alberto Villani, Presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP).

Adesso l’ultima parola spetterà al Comitato Tecnico Scientifico che deciderà le sorti di bambini e ragazzi già dalla prossima settimana e per tutta l’estate.

Fonti di riferimento: Sip, Anci, Sole24ore

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