Alla stazione Termini si getta acqua gelida per allontanare i senzatetto

L'utilizzo di acqua gelata per impedire ai senzatetto di trovare riparo per la notte è la manifestazione del declino morale della nostra società

Viviamo in tempi molto difficili: la crisi economica provocata dalla pandemia da Covid-19 ha creato nel tessuto sociale nuovi bisogni, nuove necessità, nuove povertà. I numeri di coloro che hanno perso il lavoro negli ultimi due anni sono aumentati, e sempre più persone si rivolgono alle associazioni caritatevoli in cerca di sostegno – che sia anche solo un pasto caldo o qualche capo di abbigliamento.

In questo momento così drammatico per tante persone, anziché mostrare un po’ di umanità e di comprensione, le autorità locali sembrano ostacolare le iniziative solidali volte ad aiutare i meno abbienti. In particolare, l’amministrazione comunale di Roma sta balzando alle cronache in questi giorni per delle prese di posizioni tutt’altro che lodevoli contro i senzatetto che cercano rifugio e riparo dal freddo presso la Stazione Termini.

Vi abbiamo già parlato, qualche giorno fa, dell’intervento dei carabinieri e delle forze dell’ordine che hanno allontanato dall’area della stazione i volontari che si occupano di distribuire pasti caldi ai senza fissa dimora per “questioni di decoro e ordine pubblico”: in realtà, si è trattato di manovre di tutela e salvaguardia delle lussuose attività commerciali lì ubicate.

In queste ore l’associazione Nonna Roma, impegnata a contrastare la povertà e le disuguaglianze economiche e sociali nella capitale, lancia un altro agghiacciante allarme: acqua gelida viene gettata a ridosso delle vetrate della stazione di Ferrovie dello Stato (lato piazza dei Cinquecento) per impedire che i senzatetto utilizzino quello spazio come rifugio per trascorrere la notte. Nessuno dormirebbe su un pavimento bagnato, che con l’umidità della notte diventa ancor più inospitale.

Una pratica barbara e crudele, se si pensa al freddo di questi giorni e se si immagina, anche solo per un attimo, di essere noi a dover trascorrere la notte al gelo dell’inverno e non avere neanche un giaciglio per appoggiare la testa. Troppo spesso, in nome del decoro urbano, ci si dimentica di essere tutti umani allo stesso modo e che chi non ha le nostre stesse possibilità economiche non deve per questo essere oggetto della nostra spietata cattiveria.

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Fonte: Nonna Roma

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