Ora è ufficiale! L’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di demenza, la nuova conferma

Una recente ricerca ha nuovamente analizzato il legame tra inquinamento e demenza. I dati hanno sottolineato la possibilità di una reale connessione tra la qualità dell’aria che respiriamo e il rischio di sviluppare la malattia

L’inquinamento atmosferico è stato collegato a tutte le principali malattie potenzialmente letali, tra cui le malattie cardiovascolari, il cancro e il diabete.

Un nuova ricerca ha, inoltre, rivelato che le persone che vivono vicino a strade molto trafficate hanno molte più probabilità di sviluppare la demenza.

Leggi anche: Quale è l’esatta quantità di inquinamento atmosferico a cui siamo esposti che fa aumentare il rischio di infarto?

Lo studio

Lo studio, pubblicato sul British Medical Journal (BMJ), è uno dei più grandi nel suo genere poiché gli scienziati hanno analizzato i dati di oltre 16 milioni di adulti.

Hanno scoperto che l’esposizione a piccole quantità di inquinamento atmosferico, anche al di sotto degli attuali limiti di sicurezza, può essere un fattore causale nello sviluppo della demenza.

Le particelle tossiche dei fumi diesel, del fumo di legna, delle pastiglie dei freni, degli pneumatici e della polvere stradale sono il principale fattore di rischio ambientale per la malattia.

Le particelle entrano nel sangue attraverso i polmoni, rendendoli più appiccicosi e scatenando l’infiammazione.

I risultati dello studio suggeriscono, quindi, che coloro che sono più esposti a queste particelle hanno un rischio di demenza maggiore del 42% rispetto a coloro che non vivono vicino a strade trafficate.

La maggior parte della ricerca si è concentrata sul PM2,5, insieme al biossido di azoto e all’ossido di azoto che sono gli inquinanti più comunemente studiati, e hanno riscontrato un’associazione tra PM2,5 e demenza.

L’impatto dell’inquinamento atmosferico sul pianeta è davvero significativo; il particolato, ad esempio, può causare problemi respiratori e altri problemi di salute sia negli esseri umani sia negli animali.

L’ossido di azoto e di zolfo possono portare a piogge acide, le quali a loro volta possono danneggiare raccolti e foreste, la vita acquatica ed erodere edifici e monumenti. L’ozono, quando è presente nella bassa atmosfera, può essere dannoso per la salute umana e per la vegetazione.

Di conseguenza, la riduzione dell’inquinamento atmosferico dovrebbe essere una priorità sanitaria e umanitaria globale, poiché qualsiasi effetto positivo sulla demenza e sulla salute generale potrebbe essere collegato a importanti cambiamenti climatici e sulla biodiversità.

Smog e declino cognitivo erano già stati messi in correlazione in un altro studio inglese, ora con questa ricerca arriva la conferma che l’inquinamento non è responsabile solo dell’aumento delle malattie di tipo respiratorio, ma anche degenerative.

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Fonte: McGill University

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