Il caffè al mattino aiuta davvero a svegliarci (o è solo un effetto placebo)? La risposta della scienza

Non è tanto la caffeina in esso contenuta, quanto piuttosto l'azione di bere il caffè ad aiutare il nostro risveglio ogni mattina: lo dimostra un nuovo studio

Per molte persone, la giornata non inizia prima di aver mandato giù una bella tazza di caffè nero e fumante, necessario per risvegliarsi dal torpore della notte. Ma davvero il caffè ha questo magico superpotere, o si tratta piuttosto di una convenzione sociale che alimenta questa pratica?

Una nuova ricerca, appena pubblicata, scardinerebbe la certezza degli effetti concreti del caffè sul nostro risveglio, dimostrando che sentirsi vigili ed energici dopo aver bevuto una tazza di caffè al mattino potrebbe essere dovuto a un effetto placebo.

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Lo studio

I ricercatori hanno seguito la vita di 47 persone abituate a svegliarsi con una tazza di caffè e a consumare caffè durante la giornata. I volontari sono stati divisi in due gruppi: ai primi è stato concesso di continuare ad assumere caffè, mentre per il secondo gruppo il caffè stato sostituito da un integratore di caffeina.

Tutti sono stati sottoposti a due risonanze magnetiche – una prima di assumere caffè o integratore e un’altra trenta minuti dopo l’assunzione della caffeina.

I risultati dei test hanno sorpreso gli scienziati. Sia nel cervello di coloro che avevano assunto caffeina che in quello di chi aveva assunto caffè si è notata una maggiore integrazione delle reti cerebrali associate alla funzione di memoria esecutiva (la corteccia prefrontale) e all’introspezione e all’auto-riflessione (la modalità predefinita rete).

Ma la reazione dei soggetti all’assunzione dell’una o dell’altra sostanza è stata profondamente diversa: chi ha bevuto il caffè si è dimostrato più attivo e vigile, mentre chi ha assunto caffeina non ha mostrato gli stessi effetti.

Non è tanto la presenza della caffeina a rendere chi lo beve più sveglio e reattivo, ma è piuttosto l’azione del bere la tazza di caffè a fare la differenza. Questo confermerebbe il parziale effetto placebo esercitato dalla bevanda.

In pratica, tutto il rituale della preparazione e dell’assunzione del caffè – la preparazione della moka, la passeggiata fino al bar, la tazzina cocente fra le dita – concorre a creare una sensazione di ritrovato vigore dopo il riposo notturno, al di là della quantità di caffeina effettivamente assunta.

Tuttavia, la caffeina nel caffè è presente, e i suoi effetti sul cervello sono stati dimostrati dalla risonanza magnetica: questa sostanza, combinata ai gesti rituali compiuti ogni mattina, garantisce una sensazione di risveglio a chi beve caffè.

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Fonte: Frontiers in Behavioral Neuroscience

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