Caffè espresso: capsule, in chicchi o a cialde, quale conviene di più? (al di là della moka)

La convenienza di una macchina per caffè espresso non risiede solo nel suo costo iniziale, ma dipende anche dalla sua tecnologia - come dimostrano gli esperti di Altroconsumo

Il caffè è una delle bevande più amate al mondo: preparato in ogni modo, a ogni orario, è l’emblema della pausa rigenerante, della chiacchierata con gli amici o della coccola da concedersi appena svegli.

I puristi del caffè non accettano altro metodo di preparazione della bevanda che non sia la tradizionale moka. Tuttavia, complice anche la fretta che accompagna le nostre giornate, stanno prendendo sempre più piede le macchine espresso, che permettono di preparare il caffè in modo molto veloce.

Di macchine per il caffè ne esistono moltissime, diverse per fascia di prezzo, impatto ambientale e consumo energetico. Ma quale tipologia di macchina conviene davvero?

La rivista Altroconsumo ha provato a rispondere con un’indagine che mette alla prova 21 modelli di macchine per il caffè espresso di tre diverse tipologie:

  • macchine con capsule
  • macchine automatiche (caffè in chicchi)
  • macchine manuali (caffè macinato o cialde).

Leggi anche: Cialde e capsule del caffè: gli errori che quasi tutti commettono quando le buttano via

Il test

Ogni macchina è stata valutata sulla base di prove laboratoriali, per la facilità di pulizia e manutenzione da parte del consumatore, e infine per il gusto del caffè prodotto (grazie al supporto di un team di assaggiatori esperti).

Con le prove laboratoriali, sono stati valutati:

  • il tempo necessario alla preparazione del caffè (considerando anche la fase preliminare del riscaldamento dell’apparecchio)
  • la temperatura del caffè nella tazzina appena fatto
  • l’altezza dello “strato di crema”
  • la qualità della schiuma prodotta con il monta-latte (quest’ultimo parametro è stato valutato solo nelle macchine che hanno in dotazione questo accessorio).

Grande attenzione è stata data infine al costo della macchina al momento dell’acquisto, e alla spesa prevista per il suo utilizzo nel tempo.

Per analizzare questo parametro, gli autori del test hanno ipotizzato un costo annuo dato dal costo dell’acquisto dell’apparecchio (diviso per sei anni, che è l’aspettativa di vita media di una macchina espresso) e dal costo del caffè.

Si è ipotizzato un consumo medio di 1.400 caffè (circa quattro al giorno per un anno intero), ed è emerso che la macchina più conveniente è quella che consente l’utilizzo del caffè “nudo”, in chicchi o già macinato.

Una capsula costa molto di più dell’equivalente quantità di caffè macinato o in chicchi che serve per fare una tazzina di caffè (circa sette grammi), ed è pertanto la soluzione più costosa.

Se siete curiosi di leggere i risultati della classifica di Altroconsumo, potete leggere il nostro articolo in merito.

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Fonte: Altroconsumo

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