La pasta è sempre più costosa: sai quanto è aumentato il prezzo di Barilla e De Cecco rispetto al 2021? Lo rivela Altroconsumo

Probabilmente ve ne sarete accorti: la pasta negli ultimi tempi è diventata carissima ma esattamente quanto è aumentato il prezzo? Lo rivela una nuova indagine di Altroconsumo che prende come esempio alcune referenze Barilla e De Cecco

Il costo della pasta, uno degli alimenti base della cucina italiana, continua ad aumentare anno dopo anno, mettendo sempre più a dura prova i consumatori. A confermarlo è una recente indagine di Altroconsumo che ha notato come, rispetto all’anno precedente, i prezzi della pasta siano aumentati del 6%.

I prezzi attuali però, se paragonati a giugno 2021, raggiungono un aumento che si attesta addirittura in un +32%. Tali rincari fanno parte di un più ampio scenario di aumenti generalizzati che hanno colpito diversi prodotti alimentari. Abbiamo parlato del gelato, così come di tonno, olio extravergine e frutta (soprattutto melone).

Tornando alla pasta, analizzando i dati di Altroconsumo emerge chiaramente come la tendenza sia stata quella di un costante aumento dei prezzi nel corso degli anni. A giugno 2023, il prezzo medio della pasta era di 1,69 euro al chilo, un valore superiore rispetto ai 1,59 euro del giugno 2022 e ancor più eclatante se paragonato ai 1,28 euro del giugno 2021.

Il picco massimo è stato raggiunto ad aprile 2023, quando il prezzo medio ha toccato addirittura 1,76 euro al chilo.

Quanto è aumentata la pasta Barilla e De Cecco

Gli esempi concreti riportati da Altroconsumo riguardano in particolare due marchi di pasta tra i più noti: Barilla e De Cecco.

Ad esempio, gli spaghetti n°5 Barilla da 500 grammi sono aumentati del 15% in un anno e quasi del 50% rispetto a giugno 2021. Attualmente costano infatti in media 0.97 euro, nel giugno scorso il prezzo era 0.84 euro mentre nel 2021 solo 0.66 a confezione.

Analogamente, gli spaghetti De Cecco N°12 da 500 grammi hanno subito un aumento del 17% nell’ultimo anno e del 26% se consideriamo due anni. Come si legge su Altroconsumo:

A giugno 2023 il prezzo era di 1.20 euro a confezione. Un anno fa (giugno 2022) costavano 1.03 euro mentre a giugno 2021 il prezzo era di 0.95 euro a confezione.

Naturalmente questi sono solo esempi, anche i prezzi delle altre marche di pasta hanno seguito la stessa tendenza.

Le promozioni sulla pasta sono davvero convenienti?

Altroconsumo risponde anche a questa domanda scrivendo che le promozioni sulla pasta hanno subito una riduzione di convenienza nel 2020 ma nel 2021 hanno ripreso ad essere più vantaggiose, anche se l’aumento generalizzato dei prezzi ha interrotto un po’ questo trend positivo.

Specifica poi che:

Attualmente, la convenienza delle promozioni è in leggero aumento, ma è ancora inferiore rispetto agli anni precedenti alla pandemia da Covid-19.

Il risparmio si mantiene costante acquistando i prodotti delle Private Label  (marchio del supermercato) con i quali si può risparmiare circa il 25% rispetto ai marchi noti.

Per quanto riguarda i discount, dall’indagine Altroconsumo emerge che  i prezzi continuano ad essere competitivi: il risparmio nei primi sei mesi del 2023 in media si attesta in -38%, a patto però di acquistare prodotti a marchio del distributore.

La pasta tornerà a scendere di prezzo?

I rincari della pasta sono dovuti principalmente (ma non solo) al costo del grano che è aumentato sensibilmente.

Ma come consumatori cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?

La buona notizia è che, secondo Altroconsumo:

Anche per la pasta ci aspettiamo cali consistenti nei prossimi mesi che, se non riporteranno i prezzi ai livelli dei primi mesi del 2021, dovranno comunque ridursi a numeri più contenuti.

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Fonte: Altroconsumo

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