Gli spaghetti italiani contengono ancora glifosato? Ecco cosa ha scoperto questo test

Le confezioni di pasta che troviamo in commercio sono sicure, o contengono tracce di pericolosi fitofarmaci? Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori tedeschi

La pasta è uno degli cibi fondanti della nostra alimentazione: economica, veloce da cucinare, si condisce in mille modi diversi e, con i suoi mille formati, riesce ad accontentare proprio tutti.

Purtroppo, però, si tratta spesso di un prodotto contaminato da tracce di pesticidi ed erbicidi che, utilizzati per la coltivazione del grano, finiscono dritti nel nostro piatto, con conseguenze catastrofiche per la nostra salute.

Fra i fitofarmaci più pericolosi che si trovano nella pasta vi è sicuramente il glifosato, uno degli erbicidi più usati al mondo.

Si tratta di un diserbante sistemico, che viene cioè assorbito dalla parte aerea della pianta (foglie) e si diffonde in tutta la sua struttura, permettendo di eliminare non solo la parte visibile della pianta infestante, ma anche le radici.

Il glifosato viene usato principalmente in agricoltura per eliminare le erbacce nei campi coltivati, nonostante numerosi studi ne abbiano provato la pericolosità per l’essere umano.

L’esposizione al glifosato, infatti, è stata collegata ad una serie di problemi di salute – come tumore, disturbi dello spettro autistico nei bambini esposti fin dall’età prenatale, sclerosi laterale amiotrofica, morbo di Parkinson negli adulti, disturbi endocrini e alterazioni nel microbioma.

Ma una buona notizia c’è: negli ultimi anni, grazie a insistenti test e a pressanti richieste delle associazioni dei consumatori, la presenza di fitofarmaci e soprattutto di glifosato è sensibilmente diminuita all’interno delle nostre confezioni di pasta.

Lo dimostra anche una recente indagine condotta dalla rivista tedesca Öko-Test, che conferma questo trend positivo – almeno per i marchi italiani.

Leggi anche: Il glifosato nella pasta è un problema più grande di quanto pensiate. Cosa scegliere al supermercato

Il test tedesco

I ricercatori tedeschi hanno selezionato un campione di 37 pacchi di spaghetti di semola di grano duro acquistati presso discount, negozi biologici e supermercati; 20 dei prodotti selezionati erano biologici.

Tutti i prodotti sono stati sottoposti ad analisi laboratoriali per verificare l’eventuale presenza di sostanze controverse, come:

Per quanto riguarda le tracce di pesticidi ed erbicidi, 8 dei 37 prodotti testati contenevano tracce di queste pericolose sostanze chimiche: in particolare, il glifosato è stato rilevato in tre pacchi di spaghetti, inclusa una referenza biologica.

I risultati del test, tuttavia, possono dirsi soddisfacenti: ben 25 hanno ricevuto il massimo dei voti, compresi alcuni prodotti biologici. Fra i marchi italiani premiati con un giudizio “molto buono” troviamo:

  • De Cecco (e De Cecco Bio)
  • Barilla
  • Rummo (Bio)
  • Combino e Combino Bio (venduti alla Lidl)
  • Del Verde
  • Felicetti
  • La Selva
  • Rapunzel.

I test precedenti

In generale, la qualità della pasta che troviamo in commercio è migliorata, se abbiamo come parametro di giudizio la presenza di pesticidi e altre sostanze tossiche. Un altro test condotto sulla pasta dalla rivista italiana Il Salvagente conferma questo trend positivo.

Confrontando gli risultati (dicembre 2023) con quelli del test condotto nel dicembre del 2020 sugli spaghetti, la percentuale di prodotti contaminati dal glifosato è nettamente diminuita: quattro anni fa, 7 prodotti su 20 erano contaminati dal pericoloso erbicida, ora solo 2 prodotti su 14.

Ricordiamo tuttavia che, sia per il test tedesco che per il test italiano, la concentrazione di glifosato rilevata è entro i limiti di legge.

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Fonte: Öko-Test

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