I vestiti resistenti all’acqua e le tovaglie anti macchia contengono Pfas tossici

I “forever chamicals”, largamente utilizzati per la produzione di oggetti di uso quotidiano, sono connessi ad una serie di gravi problemi di salute – come il cancro

Nuove informazioni preoccupanti arrivano dal fronte dei PFAS (acidi perfluoroacrilici), una famiglia di sostanze chimiche largamente utilizzata negli ambiti più svariati – dai prodotti igienici alle pentole antiaderenti al packaging ad uso alimentare – e dagli effetti tossici per l’ambiente e la salute dimostrati da numerosi studi (la loro presenza è collegata a cancro, diminuzione dell’immunità, malattie del fegato, problemi renali, malformazioni neonatali e molto altro): queste sostanze sarebbero stati rinvenuti nel 72% dei capi di abbigliamento e dei tessuti classificati come “resistenti all’acqua e alle macchie” – con conseguenze pericolose per la salute dei consumatori.

È quanto emerge da un nuovo studio condotto da Toxic Free Future, organizzazione che ha a cuore la difesa dell’ambiente e fa pressioni sulle aziende affinché rinuncino a utilizzare sostanze chimiche dannose per creare i loro prodotti. I risultati dell’indagine dimostrano come i forever chemicals (soprannome dato ai PFAS per via della loro incredibile resistenza al deterioramento, che li porta ad accumularsi nell’ambiente anche per decenni) siano largamente utilizzati nella produzione di capi di abbigliamento a danno della salute umana.

Sono stati analizzati 60 prodotti in tessuto waterproof o antimacchia (giacche, pantaloni da trekking, camicie, coprimaterassi, trapunte, tovaglie e tovaglioli) venduti da 10 grandi rivenditori (Amazon, Bed Bath & Beyond, Costco, Dick’s Sporting Goods, Kohl’s, Macy’s, REI, Target, TJX e Walmart). Ben 34 dei prodotti analizzati contenevano tracce di PFAS: fra gli indumenti contaminati vi sono giacche realizzate da Alpine Design e Patagonia (un brand che sul proprio sito web dichiara metodi produttivi etici ed ecosostenibili), o in collaborazione con Gore-Tex e Teflon.

Le sostanze chimiche dannose vengono aggiunte in fase di produzione per creare una barriera superficiale contro le macchie o l’acqua, oppure per rendere gli indumenti antipioggia più traspiranti. Quando la barriera si rompe, con l’uso o i lavaggi, i PFAS vengono rilasciati nell’ambiente finendo nell’aria e divenendo un pericolo per chi indossa i capi. Le sostanze chimiche possono essere anche assorbite attraverso la pelle a contatto con il tessuto: questo è un problema che riguarda soprattutto i lavoratori delle fabbriche tessili, particolarmente esposti alla contaminazione da PFAS.

@Toxic Free Future

“I nostri test rilevano l’uso continuo e non necessario delle sostanze chimiche tossiche note come PFAS nell’abbigliamento per esterni e nell’arredamento della casa come lenzuola e tovaglie”, ha affermato Erika Schreder, autrice dello studio. “Quando le aziende utilizzano PFAS per rendere i prodotti resistenti alle macchie o all’acqua, utilizzano sostanze chimiche che contaminano le case, l’acqua potabile e il latte materno con sostanze chimiche altamente persistenti che possono causare il cancro e danneggiare il sistema immunitario”. 

Ma una buona notizia c’è: 13 dei prodotti analizzati, sempre etichettati come resistenti all’acqua o alle macchie, non contenevano tracce di PFAS – a dimostrazione che un’alternativa meno dannosa per la salute e l’ambiente è possibile. Alcuni dei prodotti hanno ottenuto l’idrorepellenza con materiali plastici come il poliestere o il poliuretano, mentre altri usando della semplice paraffina.

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Fonte: Toxic Free Future

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