Nobel per la Pace 2023: la vincitrice è Narges Mohammadi, per la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran

A differenza delle altre categorie, che sono assegnate a Stoccolma, il Nobel per la pace è conferito a Oslo e deciso dal Comitato norvegese per il Nobel, composto da cinque membri selezionati dal parlamento norvegese. Il 131esimo oggi è assegnato a Narges Mohammadi

Nobel per la pace 2023 numero 131 assegnato a Narges Mohammadi, giornalista e attivista per i diritti umani, per la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran. “Donna. Combatte per le donne contro la discriminazione sistematica e l’oppressione“.

Il comitato ha scelto tra un totale di 351 candidati (259 dei quali sono individui e 92 organizzazioni) e di norma al vincitore spetta una medaglia d’oro, un diploma e 11 milioni di corone svedesi. Tuttora, però, Narges Mohammadi è in carcere.

Il premio dell’anno scorso fu assegnato all’attivista russo Ales Bialiatski, all’organizzazione russa per i diritti umani Memorial e al Centro per le libertà civili ucraino.

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Giornalista e attivista, Narges Mohammadi è stata condannata a 11 anni di carcere nel 2010. Poi la sua pena è aumentata a 16 anni dopo aver tenuto un discorso, mentre era su cauzione, criticando il trattamento dei detenuti nelle celle del carcere di Evin, a Teheran. Ma ancora la sua bocca non tace e la sua penna continua a scrivere, degli abusi e dei soprusi che lì si continuano a perpetrare. E ora il premio alla Pace è tutto meritato.

A dicembre scorso, la BBC incluse proprio lei nella sua lista di 100 donne ispiratrici e influenti di tutto il mondo per il 2022.

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E mentre altri attivisti in Iran denunciavano sui social la morte il 25 dicembre di Saha Etebari, una bambina di 12 anni, uccisa dopo che gli agenti del regime hanno aperto il fuoco contro l’auto dove viaggiava assieme ai suoi genitori nella provincia di Hormozgan, Nargess Mohammadi scriveva una lettera dalla sua cella in cui forniva alla stampa dettagli raccapriccianti su come lei e le sue compagne subiscano ogni giorno abusi, violenze sessuali e torture.

La coraggiosa lotta di Narges Mohammadi ha comportato enormi costi personali. Il regime iraniano l’ha arrestata 13 volte, condannata cinque volte e condannata a un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate. Mohammadi è ancora in prigione, dicono oggi da Oslo.

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Fonte: Nobel Prize 

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