Maturità 2023: Piero Angela tra i protagonisti della prima prova scritta, di cosa parla “Dieci cose che ho imparato”

A quasi un anno dalla sua morte, una delle tracce della prima prova scritta - quella di italiano - dell’esame di Maturità 2023 è dedicata a lui: l’uomo che ha segnato la divulgazione scientifica degli ultimi decenni

Ha scavallato un secolo e fatto della divulgazione scientifica il pane quotidiano di grandi e piccini. E non solo: con Piero Angela, morto nell’agosto 2022, si è chiusa un’epoca (probabilmente la sua eredità è degnamente colta soltanto dal figlio Alberto), di una tv (e non solo tv) bella, utile e gentile.

Tutto ciò non passa inosservato e proprio a Piero Angela è dedicata una delle scelte per l’analisi del testo della prima prova scritta dell’esame di Maturità di quest’anno, iniziata oggi per circa 536mila studenti . Nello specifico, i ragazzi dovranno analizzare “10 cose che ho imparato”, l’ultima opera-testamento di Piero Angela edita nel 2022.

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Inoltre, gli studenti si sono trovati davanti anche la possibilità di scegliere tra l’analisi e l’interpretazione della poesia di Salvatore QuasimodoAlla nuova luna”, contenuta nella raccolta “La terra impareggiabile”, del 1958 ispirata al lancio in orbita del primo satellite artificiale Sputnik I nel 1957; “Gli Indifferenti” di Moravia pubblicato nel 1929.

Tra le tracce anche un articolo del giornalista Marco Belpoliti, dal titolo “Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp”, pubblicato su La Repubblica nel 2018, “L’idea di nazione” di Federico Chabod, un brano di Oriana Fallaci, tratto dal libro “Intervista con la storia”.

Dieci cose che ho imparato”, di cosa parla il libro-testamento di Piero Angela

Questo libro raccoglie alcune cose che ho imparato in tanti anni di professione, di incontri, di esperienze, di libri letti e scritti, di speranze e delusioni, disse Piero Angela riassumendo la sua ultima fatica.

Più che un libro in sé, questo testo è un immenso lascito morale, dopo una lunghissima carriera al servizio dell’informazione e della formazione di generazioni di italiani.

Com’è possibile – si chiede tra le pagine – che un paese come l’Italia, che ha marcato profondamente per secoli il cammino della civiltà, oggi sia così in difficoltà, e abbia perso le sue luci?

La risposta è in dieci semplici capitoli.

“Questa traccia è rivolta al futuro”: le parole di Alberto Angela

La scelta di inserire il tratto da “Dieci cose che ho imparato” tra le tracce delle prima prova della Maturità è stata molto apprezzata da Alberto Angela, che da sempre ha voluto seguire le orme del padre. Per il divulgatore è stata la conferma della straordinaria eredità culturale e umana lasciata dal giornalista e conduttore televisivo scomparso la scorsa estate. La prova che il suo ricordo è più vivo che mai, sia fra gli adulti che fra i giovani hanno scoperto grazie ai suoi programmi la bellezza della curiosità e l’amore per la conoscenza.

Mi fa davvero piacere realizzare che Piero, anche oggi, è al fianco dei ragazzi. Quei giovani cui ha scelto di rivolgersi alla fine con il suo ultimo lavoro televisivo e che, in fondo, continua ad aiutare proprio stimolandone il ragionamento e la crescita. – ha scritto Alberto Angela attraverso un post su Facebook – Questa traccia è rivolta al futuro e alla costruttività. La scelta di sottoporla ai ragazzi come spunto di ragionamento mi rende orgoglioso perché è rivolta anche al nostro Paese, che proprio dei giovani ha bisogno per migliorare e rinnovarsi.
Raccolgo le parole di Piero per ricordare oggi, a questi ragazzi, che è giunto il momento di fare la loro parte. Noi vi siamo accanto, dandovi la spinta per continuare a fare bene perché c’è bisogno di tutti voi. In bocca al lupo a tutti i maturandi per gli esami e per un futuro radioso.

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