Non più SuperQuark: arriva Noos, il nuovo programma scientifico di Alberto Angela

Continuare nel solco del padre è la cosa più bella che possa fare per noi Alberto Angela. Con lui, quel meraviglioso viaggio nella scienza e nella conoscenza iniziato tanti anni fa continuerà a incantarci e a stupirci

Vi ho raccontato di aver deciso di raccogliere la fiaccola della divulgazione scientifica lasciata accesa da mio padre con i suoi programmi e vi ho annunciato l’inizio di questa nuova avventura”, scrisse qualche giorno fa Alberto Angela, comunicando l’arrivo del suo nuovo programma.

Solo ora ci svela il nome: sarà “Noos”, un termine dal significato ben preciso, e avrà inizio a fine giugno. Non più “SuperQuark”, quindi, “quello è il programma di Piero e resterà suo per sempre”, precisa con estrema dolcezza Alberto Angela.

Leggi anche: Nel segno di Piero, arriva il nuovo programma scientifico di Alberto Angela (ma non si chiamerà SuperQuark)

Un omaggio alle esplorazioni del sapere di mio padre e, al tempo stesso, la continuazione dei viaggi nello spazio interstellare della conoscenza.

Non più SuperQuark

Alberto Angela aveva parlato della sua decisione di “raccogliere quella fiaccola rimasta a terra e continuare il cammino della divulgazione”. Una scelta non semplice perché il peso della responsabilità di un compito così delicato e i paragoni con uno dei più grandi che la televisione abbia mai avuto si faranno sentire.

Tuttavia la strada ormai è tracciata e non si può disperdere tutto ciò che di buono ha fatto il padre Piero. Un’eredità certo, ma ci dovrà essere un distinguo tra i due e infatti il nuovo programma non si chiamerà SuperQuark

Ho quindi pensato a quale fosse il nome più adatto e la soluzione mi è venuta in mente ricordando con affetto un particolare del programma “Viaggio nel Cosmo”, che assieme a mio padre abbiamo realizzato nel 1998 – racconta. In quel programma, mio padre viaggiava tra i pianeti e nel cosmo a bordo di un’astronave. Quell’astronave si chiamava Noos. Forma arcaica del termine “nous”, questa parola in greco antico aveva diverse sfumature di significato, ma, sostanzialmente, voleva dire: “intelletto”. E così, viaggiare con l’intelletto automaticamente porta alla conoscenza e al sapere.

Ecco perché hanno deciso di chiamare “Noos” il nuovo programma, quale omaggio alle esplorazioni nel sapere di Piero e, al tempo stesso, come continuazione dei viaggi della conoscenza.

Quel pulsante che avete visto serviva per accendere le luci interne di uno dei modelli di astronavi e stazioni spaziali usati nelle riprese in studio di “Viaggio nel cosmo”: per la tecnologia dell’epoca, non poteva rimanere in funzione più di 9 minuti per evitare sovraccarichi al sistema elettrico. Oggi, fortunatamente, le tecnologie ci consentono di fare molto meglio e realizzare cose allora impensabili.

Da quel pensiero, il passo è stato breve: è giunto il momento di “riaccendere”, ma per “ben più di nove minuti”, l’interruttore dell’astronave per un lungo viaggio nella divulgazione scientifica.

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