Centinaia di ragazze e bambine avvelenate a scuola in Iran: un’ondata di attacchi senza precedenti

Nella città di Qom, in Iran, non c’è pace per le ragazze. Qui vengono deliberatamente avvelenate con “composti chimici” per tenerle fuori dalle scuole. Un altro aspetto di una questione, quella iraniana, che è ben lontana da una soluzione

In Iran le donne vengono anche avvelenate. Capita qui, a Qom, in quella che fu la città di Khomeini e a poche centinaia di chilometri da Teheran, che qualcuno stia avvelenando centinaia di studentesse nel tentativo nemmeno tanto celato di forzare la chiusura delle scuole femminili.

E il bello è che nei giorni scorsi il viceministro della Sanità iraniano Younes Panahi la avrebbe anche confermato apertamente: “alcune persone hanno chiesto la chiusura di tutte le scuole”, senza fornire ulteriori dettagli.

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Così, da novembre scorso, sono ormai centinaia di casi di avvelenamento respiratorio tra le studentesse proprio nella città teologica di Qom.

Secondo l’agenzia di stampa Irna, il 14 febbraio i genitori si sono incontrati davanti al municipio per “chiedere spiegazioni” alle autorità. Il giorno successivo, il portavoce del governo Ali Bahadori Jahromi ha annunciato che i ministeri dell’Intelligence e dell’Istruzione stavano “cooperando” per trovare la fonte degli avvelenamenti.

L’avvelenamento è stato causato da “composti chimici disponibili non per uso militare, e non è né contagioso né trasmissibile”, ha aggiunto, il portavoce del governo Ali Bahadori Jahromi.

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https://twitter.com/Ellieap28/status/1629861905975107586

A 150 chilometri a sud di Teheran, la città di Qom è il centro degli studi religiosi sciiti in Iran.

Fonte: Iran News Wire / Irna

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