6 lezioni che possono cambiare il modo in cui interagisci con i tuoi figli (e migliorarlo)

Il rapporto con i propri figli è come una piantina che va coltivata e curata giorno dopo giorno: ecco qualche consiglio utile per farlo al meglio

Il rapporto genitori-figli è complesso e articolato: inizia prima ancora che il piccolo nasca e dura tutta una vita, passando attraverso l’infanzia, l’adolescenza, l’età adulta.

Se è vero che ogni fase della vita ha i suoi problemi e le sue criticità, è vero anche che un rapporto saldo, basato sulla fiducia e sul reciproco rispetto, ha ottime possibilità di superare indenne le numerose sfide che si presentano nel corso del tempo.

Esiste una “ricetta segreta” per una relazione sana e genuina con il proprio figlio, che duri nel tempo e lo accompagni fino all’età adulta?

Ogni figlio è un mondo a sé, ma ci sono delle strategie che tutti noi possiamo mettere in atto per migliorare il rapporto che abbiamo con i nostri figli, ricordando che c’è sempre tempo per migliorare e ricucire eventuali strappi.

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Mostrati felice ogni volta che lo vedi

Mostrarci felici e sorridere ogni volta che vediamo nostro figlio – quando lo andiamo a prendere a scuola, quando lo salutiamo al mattino, quando mangiamo a tavola insieme: un’azione tanto semplice ha in realtà un impatto notevole sul bambino.

Con questa semplice accortezza trasmettiamo calore, gioia nel vederlo, felicità a nostro figlio, assicurandogli sicurezza e fiducia in se stesso.

Questa azione è importante quando il bambino è piccolo, per consolarlo e rassicurarlo, ma anche e soprattutto quando nostro figlio diventa adolescente e, senza troppe parole, ci comunica un bisogno di affetto e di comprensione.

Quando lo abbracci, lascia che sia il primo ad allontanarsi

Come dimostrano numerosi studi, l’abbraccio apporta enormi benefici al nostro organismo, aiutando il corpo a proteggersi da infezioni e problemi cardiovascolari, aiutando le funzioni cerebrali, alleviando il mal di testa, attenuando l’ansia e rinforzando l’autostima.

Nostro figlio potrebbe aver bisogno di un abbraccio (o richiedercelo esplicitamente) perché magari si sente in ansia, ha paura o è insicuro in merito a qualcosa – e sta a noi non lesinare e mostrarci generosi nell’elargire abbracci e coccole.

Impariamo però ad ascoltare il tipo di bisogno espresso da nostro figlio: talvolta potremmo ricevere un abbraccio frettoloso, altre volte l’abbraccio dura più a lungo.

Se nostro figlio indugia fra le nostre braccia, non allontaniamolo: in questo momento ha solo bisogno di sapere che è amato e supportato, che non è solo.

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Gioca!

Il gioco è una componente essenziale del rapporto genitori-figli, ed è importante mantenerla anche quando il nostro piccolo non è più così piccolo.

Fra lavoro e altri impegni, dobbiamo comunque riuscire a trovare del tempo da dedicare ai giochi con nostro figlio e dedicare, nel momento del gioco, totale attenzione a lui.

Ricordiamo che impegnarsi nel gioco è tutt’altro che improduttivo: il gioco rafforza i legami sociali e sostiene lo sviluppo del bambino in innumerevoli modi, permettendogli di apprendere nuove abilità e di sviluppare la creatività.

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Sostienilo (senza soccorrerlo)

Tutti noi desideriamo aiutare i nostri figli a prepararsi al meglio per affrontare le inevitabili sfide della vita. Talvolta, però, siamo un po’ troppo oppressivi e tendiamo a intervenire per salvarli e proteggerli anziché concedere loro lo spazio necessario per risolvere i problemi da soli.

Dovremmo lasciare ai nostri figli lo spazio necessario per crescere e per fare le loro esperienze, senza soffocarli con le nostre preoccupazioni. In questo modo, essi impareranno a far forza sulle proprie gambe e miglioreranno la fiducia in se stessi.

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Siedigli accanto (non di fronte)

Le conversazioni faccia a faccia non offrono lo stesso livello di fiducia e intimità delle conversazioni svolte seduti sullo stesso divano, fianco a fianco.

Sedersi accanto a nostro anziché di fronte sottolinea che in qualche modo si è alleati con lui, disponibile ad affrontare insieme qualsiasi problema o sfida.

Questo piccolo cambiamento nella postura e nella prospettiva, insomma, suggerisce un approccio collaborativo, un “noi insieme contro il problema”, anziché un atteggiamento conflittuale, un “io contro te”.

Parlagli di tutto (e ascoltalo davvero)

La chiave per il successo di qualsiasi relazione è il dialogo sincero e costruttivo – questo vale fra amici, nella coppia, ma anche fra genitori e figli.

Investiamo quindi tempo ed energie per coltivare un dialogo vero, basato sulla libertà di espressione, sull’assenza di giudizio e, soprattutto, sull’ascolto attento dell’altro.

Spesso, quando i nostri figli e adolescenti si rivolgono a noi con qualcosa da dire, ci precipitiamo a risolvere loro il problema e offrire soluzioni senza prestare troppa attenzione a ciò che dicono.

E invece, molte volte, i ragazzi vogliono solo essere ascoltati, trovare comprensione per i loro sentimenti e validazione delle loro esperienze.

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