Dal polpo nel pallone, al cavalluccio marino con la mascherina: la mostra che ci sbatte in faccia cosa stiamo facendo ai nostri mari

Sono da un lato spettacolari e dall'altro molto tristi, gli scatti subacquei di Nicholas Samaras, Pasquale Vassallo e Guido Villani in mostra a Procida dal 4 agosto. Le foto evidenziano in maniera molto chiara quanto sia serio il problema dell'inquinamento da plastica degli Oceani

Il 4 agosto a Procida sarà inaugurata la mostra “Watersurface” che si compone di una serie di fantastici scatti realizzati da 3 noti fotografi subacquei: Nicholas Samaras, Pasquale Vassallo e Guido Villani. Questi hanno immortalato in modo molto evidente come l’inquinamento marino stia influendo sulla vita degli animali che popolano gli oceani.

Possiamo vedere infatti un polpo incastrato in un pallone, una medusa impegnata a gestire una cannuccia finita tra i suoi tentacoli o ancora un cavalluccio marino che trasporta una mascherina. Foto da una parte davvero spettacolari, dall’altra profondamente tristi in quanto ci mostrano ciò che sono diventati i nostri mari: un ricettacolo di plastica e spazzatura varia (e ci mancavano solo le mascherine!)

La foto del cavalluccio marino che porta con sè una mascherina è stata scattata da Nicholas Samaras che in merito ha dichiarato:

L’ho scattata nel mare di Halkidiki, una penisola situata a Nord-Est della Grecia. La pandemia ha generato una quantità rilevante di rifiuti, molti dei quali sono finiti nei nostri mari.

 

Insomma, quello che vediamo in queste foto è un ecosistema rovinato dal nostro sconsiderato modo di produrre (e gettare via) di cui però paghiamo sempre più le conseguenze. E questa mostra – che sarà visitabile gratuitamente dal 4 al 31 dicembre al porto di Marina Chiaiolella nell’ambito del programma della Capitale Italiana della Cultura 2022 – è nata proprio con lo scopo di dare risalto a quello che è ormai da tempo un problema globale: l’inquinamento da plastica degli Oceani.  

Gli scatti ci mostrano infatti come sono ridotti i nostri mari e gli animali che li abitano. Tra le acque c’è davvero di tutto: da un binario ferroviario tagliato (che diventa il rifugio di un polpo) a bottiglie di birra dove i pesci depongono le loro uova. Scenari che i fotografi subacquei si trovano putroppo di fronte ogni giorno durante il loro lavoro.

Pasquale Vassallo, premiato già diverse volte con prestigiosi riconoscimenti internazionali ha dichiarato:

Per chi, come noi, ama immergersi è diventato evidente l’aumento della plastica sui fondali, negli ultimi anni. E mi è dunque capitato di documentare situazioni quasi inverosimili, con ammassi di rifiuti sul fondo del mare. Ma se nelle nostre foto raccontiamo quel che è visibile, e per certi versi impressionante, a inquietarci deve essere soprattutto quel che non vediamo, e che ci inquieta: la plastica si frammenta in particelle sempre più piccole, fino a depositarsi nei tessuti degli organismi, anche in quelli che finiscono nei nostri piatti. Ma il bicchiere può essere mezzo pieno: purché invertiamo la tendenza, subito, evitando che il mare sia la nostra pattumiera.

La mostra è affiancata da una serie di attività di sensibilizzazione sul riuso e il riciclo già attive nell’isola, oltre al disincentivo ad utilizzare l’auto (per un anno i mezzi pubblici a Procida sono gratuiti) e l’invito a servirsi di borracce, evitando le bottigliette di plastica.

La piccola isola campana sembra dunque aver capito che la sostenibilità è l’unica strada che abbiamo per cercare di invertire la tendenza.

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Fonte: Watersurface

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