Mostre canine: quell’immensa sofferenza che si nasconde dietro i concorsi di bellezza per cani come il Crufts

Nel Regno Unito è da poco terminato lo show cinofilo più grande del mondo. Come ogni anno non sono mancati i cani brachicefali con canoni estetici controversi con numerosi problemi di salute per gli animali. In questi contest di bellezza canini però non si tiene conto di ciò, presentando "cani perfetti"

A Birmingham, Regno Unito, si è tenuta da pochissimo l’edizione 2023 del Crufts, evento cinofilo più grande del mondo. Organizzato dal The Kennel Club, lo show vede la partecipazione di cani di ogni razza che si esibiscono in performance musicali di freestyle, competono in gare di flydog agiliy, sfilano davanti alla giuria.

La manifestazione è seguitissima in tutti i suoi quattro giorni. Sulle passerelle ci sono cani da pastore, i Corgi tanto amati dalla defunta Regina Elisabetta e anche tantissimi brachicefali. Corrono al passo del loro conduttore, uno dopo l’altro, mostrandosi “perfetti” davanti al pubblico, una perfezione che il pedigree impone.

In questi eventi ufficiali vanno in scena l’esaltazione del cane di razza pura e l’allevamento di questi fantastici esemplari. Non ci si concentra sul cane in quanto migliore amico dell’essere umano, ma sulle straordinarie abilità che questi cani da concorso posseggono.

Si preparano alle competizioni con il loro migliore aspetto come stabilito dagli standard estetici che scartano cani con “difetti”. Dietro questo aspetto si nasconde però tanta sofferenza. Pensiamo proprio ai brachicefali. A questo gruppo appartengono alcune delle razze canine più popolari di sempre come i Bulldog francesi o i Carlini e tra le più esposte a problemi di salute. (Leggi anche: Cani brachicefali: quali sono? La lista delle razze più comuni da NON acquistare)

Si definiscono brachicefali i cani affetti dalla sindrome brachicefalica, una patologia legata alla tremenda selezione di questi esemplari. La sindrome brachicefalica o BAOS è infatti una conseguenza della conformazione innaturale dello scheletro della testa e del muso schiacciato dei brachicefali.

Tra le anomalie anatomiche possiamo citare, ad esempio, difficoltà respiratorie per via setto nasale molto corto,base della lingua troppo grossa o macroglossia, esofago eccessivamente lungo e deviato che provoca il ristagno di cibo e saliva, ernia iatale, reflusso gastroduodenale. A differenza dei loro simili, questi cani fanno fatica persino a respirare. Un qualunque movimento considerato normale può essere per loro uno sforzo titanico oltre che rischioso.

Queste razze sono definite vulnerabili, ma ciò non toglie che continuino a essere allevate in maniera estrema senza preoccuparsi delle ripercussioni sulla salute dell’animale – come il naso schiacciato all’inverosimile – per soddisfare la domanda del mercato. E questa non fa che aumentare dopo i successi che alcuni di questi cani hanno ottenuto nei concorsi internazionali.

A novembre un Bulldog francese di nome Winston ha vinto il National Dog Show negli Stati Uniti. A gennaio una femmina di Bulldog inglese ha trionfato nel Best in Show dell’American Kennel Club.

I giudici di questi eventi cinofili dovrebbero tenere conto dell’aspetto ormai stravolto di questi cani. Più standard del genere continueranno a essere accettati, più cani dovranno patire queste assurde sofferenze. Invece che essere premiate, queste razze non avrebbero proprio allevate o figurare in show come il Crufts.

A tal proposito l’associazione internazionale PETA aveva scritto al presidente del Kennel Club Tony Allcock OBE chiedendo di non ammettere le razze brachicefaliche al Crufts.

Il Kennel Club deve rendersi conto che la marea sta cambiando e prendere posizione contro la promozione di cani che trascorrono la loro vita nella miseria, ha detto la PETA.

Promuoviamo eventi che valorizzino i cani in quanto tali senza controversi canoni estetici e favoriscano piuttosto le adozioni. Un esempio? Il contest “Cane più brutto del mondo”, il concorso che celebra la bellezza sotto altri punti di vista.

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