Giornata mondiale dello scimpanzé: 5 affascinanti curiosità che (forse) non conoscevi sui nostri “antenati”

Oggi celebriamo la Giornata mondiale degli scimpanzé, primati dotati di eccezionale sensibilità e intelligenza. Vi portiamo alla scoperta di qualche interessante dettaglio (che probabilmente non conoscevate) sui nostri "parenti" più prossimi

“Più imparavo a conoscere gli scimpanzé e più mi rendevo conto di quanto siano simili a noi… Finalmente ci rendiamo conto di essere parte del regno animale e non separati da esso.”: il 14 luglio del 1960 l’etologa e antropologa britannica Jane Goodall metteva piede per la prima volta in Tanzania, dove oggi sorge il Gombe Stream National Park, per osservare i comportamenti degli scimpanzé selvatici.

Non a caso proprio in questa giornata celebriamo queste grandi scimmie che, purtroppo, rischiano l’estinzione principalmente per via del bracconaggio e della frammentazione dei loro habitat. Quando la dottoressa Goodall – ormai nota come la signora degli scimpanzé – ha iniziato la sua ricerca, allo stato brado si contavano da 1 a 2 milioni di esemplari. Oggi, invece, si stima che ce ne siano soltanto circa 340.000 sparsi in 21 Stati africani.

È cosa nota che gli scimpanzé, insieme ai bonobo, siano gli animali più simile a noi esseri umani, ma siete sicuri di sapere davvero tutto su questi straordinari primati? Ecco qualche curiosità che forse vi sfuggiva.

5 cose da sapere su questi straordinari primati

Il loro DNA è sorprendente simile a quello umano

Il nome scimpanzé deriva dalla parola in lingua Bantu “Tshiluba kivili-chimpenze” che significa “creatura simile all’uomo”. Con gli esseri umani condividono circa il 98% del DNA. Dal punto di vista genetico, sono addirittura più vicini a noi che ai gorilla.

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Vanno pazzi per miele e fichi

Gli scimpanzé sono onnivori e si nutrono principalmente di frutta, semi, noci, foglie, fiori, insetti e uccelli. Ma non tutti sanno che hanno una particolare predilezione per i fichi, che costituiscono quasi metà della loro dieta di uno scimpanzé e rappresentano un’importante fonte di energia. Inoltre, queste grandi scimmie adorano il miele e per procurarselo hanno studiato delle strategie davvero pazzesche. Ad esempio usano dei bastoncelli da intingere nei nidi oppure per aprire gli alveari.

Sono degli erboristi esperti

Questi primati conoscono per istinto il valore curativo di diverse piante che crescono nei loro habitat. Osservandoli nel Gombe Stream National Park si è scoperto ingeriscono l’Aspilia mossambicensis, una specie vegetale che li aiuta a liberare il loro sistema digestivo dai parassiti e si nutrono anche di corteccia di olmo, che combatte le infezioni batteriche, o ancora di steli di fiori di cordia (che riducono il rischio di tubercolosi).

Sono altruisti e provano emozioni simili alle nostre

Gli scimpanzé hanno caratteristiche eccezionali. Oltre ad essere straordinariamente intelligenti (mostrano abilità nei calcoli e nei ragionamenti), sono in grado di provare ed esprimere sentimenti  come la disperazione, la gioia, la paura e la tristezza. Ma non solo. Ciò che sorprende è il loro altruismo.

Quando una madre muore, non è raro che un cucciolo di scimpanzé inizi a mostrare segni di depressione. Così i fratelli maggiori, spesso adottano quelli minori rimasti orfani. In certi casi a prendersi cura di loro sono altri esemplari che non appartengono alla stessa famiglia. Da un recente studio, condotto nel Loango National Park (una riserva naturale situata nella Repubblica Gabonese) è emerso anche che queste grandi scimmie si prendono cura delle ferite dei loro simili, applicando dei piccoli insetti per rimarginarle.

Una lunga infanzia

L’infanzia degli scimpanzé dura ben 5 anni. Durante questa fase dormono parecchio e si nutrono di latte materno. A seguito della nascita di un nuovo piccolo, quello maggiore rimane emotivamente dipendente dalla madre e continua a seguirla per i successivi 3 o 4 anni. Questi legami familiari con il genitore e i fratelli possono protrarsi per l’intera vita.

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Fonte: Jane Goodall Institute 

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