Cosa ci fanno tutte queste caprette sul percorso ciclistico della Parigi-Roubaix?

Le caprette alla Parigi-Roubaix sono un prezioso alleato per garantire la sicurezza dei ciclisti nel tratto di pavé della Foresta di Arenberg: contribuiscono a mantenerlo pulito e meno scivoloso brucando l’erba presente

La Parigi-Roubaix, la “Regina delle Classiche” nota come la “corsa delle pietre” in programma domenica 7 aprile, è una delle competizioni ciclistiche più iconiche e impegnative del calendario, caratterizzata da tratti di pavé disseminati lungo il percorso.

In vista della prossima edizione, che vedrà i tratti in pavé più lunghi degli ultimi trent’anni (ben 55,7 km su un totale di 259,9 km), gli organizzatori stanno adottando misure innovative per garantire la sicurezza dei corridori e mantenere in ottime condizioni i segmenti non asfaltati.

Uno dei metodi adottati è l’utilizzo di alcune caprette lungo uno dei tratti più iconici della gara, il Trouée d’Arenberg (la Foresta di Arenberg). Questa pratica, iniziata nel corso della scorsa edizione, si è rivelata efficace nel mantenere pulito e privo di erbacce il pavé, rendendolo percorribile senza intoppi per i ciclisti.

Gli ovini mangiano gran parte dell’erba che cresce sul selciato, brucando serenamente lungo il percorso. La scoperta di questo metodo è avvenuta grazie agli “Amici della Parigi-Roubaix”, un gruppo di volontari che si dedica a mantenere i tratti in pavé della gara in ottime condizioni.

L’iniziativa offre anche nuove opportunità lavorative a persone in difficoltà sociale

Questa iniziativa, denominata “Les Biquettes de l’Espoir” (“Le caprette della speranza”), ha lo scopo anche di offrire nuove opportunità lavorative a persone in difficoltà sociale. Il processo di liberare i ciottoli dalle erbacce potenzialmente scivolose e viscide per i ciclisti è sempre stato una sfida fin dalla nascita della “Inferno del nord”, ma l’utilizzo delle capre si è rivelato un metodo efficace, sostenibile ed ecologico.

E così in questi giorni le caprette stanno affrontando i 2,3 chilometri di pavé dell’Arenberg, contribuendo a mantenere il settore in condizioni ottimali per i ciclisti. Questa pratica insolita, ma efficace, si inserisce nella cornice della Parigi-Roubaix, che gode di un’atmosfera unica e di una storia ricca di tradizioni.

Gli organizzatori hanno deciso così di continuare a seguire questo metodo anche quest’anno, garantendo la migliore tenuta dei tratti in pavé e preservando l’aspetto e la struttura di questi segmenti storici della corsa senza rovinarli.

L’utilizzo delle capre lungo il percorso della Parigi-Roubaix è dunque diventato fondamentale per garantire la sicurezza dei corridori e per mantenere in ottime condizioni i tratti in pavé, il tutto ovviamente senza l’impiego di dannosi diserbanti.

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