La siccità del Po non si placa: il fiume è ormai prosciugato, come mostrano le drammatiche immagini dei satelliti

Il fiume più importante d'Italia soffre per mancanza di piogge e temperature bollenti, come dimostrano le immagini satellitari

Il Po, il fiume più lungo e maestoso del nostro Paese, non è mai stato così in pericolo. Dopo mesi senza precipitazioni la sua portata idrica è bassa come non mai. Lo confermano le immagini satellitari raccolte dal satellite dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) Copernicus Sentinel 2.

L’animazione, diffusa dall’ESA anche via Twitter, mostra l’area della Pianura Padana occupata dalla provincia di Piacenza in due foto, la prima risalente all’estate del 2020 e la seconda scattata nei giorni scorsi. Il cambiamento del paesaggio naturale è visibilissimo e molto impressionante – a dimostrazione dei danni provocati dalla siccità.

Il Po, che parte dalla catena montuosa delle Alpi (a ovest) e attraversa tutto il Settentrione fino a sfociare nel Mar Adriatico (a est), rappresenta una fonte d’acqua essenziale per diverse regioni del nostro Paese. Le sue acque sono utilizzate per l’irrigazione dei campi, per il funzionamento delle turbine elettriche, infine per coprire i bisogni della popolazione residente.

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Negli ultimi mesi l’assenza di pioggia e di neve sulle montagne, ma anche le temperature altissime, hanno provocato una crisi idrica di portata inedita. In molte delle aree colpite dalla siccità non piove da più di cento giorni, secondo i dati dell’Osservatorio del Po.

Attualmente, il fiume si è prosciugato in più punti con grandi distese di sabbia e ghiaia dove un tempo scorreva l’acqua. Ciò potrebbe avere ricadute pesantissime sull’economia nazionale nel prossimo futuro: si pensi che la Pianura Padana, da sola, produce circa il 40% dei prodotti agricoli nazionali – fra cui grano, riso, pomodori.

Sono già all’attivo misure straordinarie per cercare di arginare il fenomeno della siccità, come il razionamento della risorsa idrica o l’irrigazione notturna fatta in modo da evitare che buona parte dell’acqua evapori nelle ore più calde della giornata.

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Fonte: European Space Agency

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