Nessuno tocchi il glicine di piazza Baiamonti! Corsa contro il tempo dei cittadini per salvare la storica pianta a Milano

Far fuori un antico glicine per piazzare un nuovo Museo. Secondo la maggior parte delle persone basterebbe semplicemente modificare leggermente il progetto, tutto qui

Se il glicine è così importante, rinunceremo al museo della Resistenza”, ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, sull’abbattimento dello storico glicine di piazza Baiamonti che, secondo la giunta, deve essere abbattuto insieme a tutti gli alberi del giardino antistante per far spazio alla nuova struttura.

Come se fosse necessario contrapporre l’ambientalismo all’antifascismo. Ma non ci stanno i cittadini milanesi, che da settimane si stanno battendo contro quel possibile terribile abbattimento e ad oggi sono oltre 50mila le firme raccolte per salvare la storica pianta.

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Anche alcuni personaggi noti, come Giovanni Storti di Aldo, Giovanni e Giacomo, la band Elio e le Storie Tese e Germano Lanzoni del Milanese Imbruttito, si sono mobilitati per la causa.

Cosa è successo

Alla fine del 2019, il Comune di Milano ha annunciato la costruzione del Museo della Resistenza in Piazzale Baiamonti. L’edificio dovrebbe occupare il terreno dove per decenni c’è stato un distributore di benzina, ma è previsto che l’area di cantiere interessi lo spazio esterno del Circolo Combattenti e Reduci, che durante la bella stagione è ombreggiato da una pianta di glicine monumentale, messa a dimora nei primi decenni del secolo scorso.

E non solo: l’intervento interesserà anche 4 tigli che da decenni crescono nel giardino comunitario Lea Garofalo.

Il glicine è un rampicante capace di espandersi e occupare ogni parete dei pergolati e in primavera si arricchisce di fiori a grappoli molto profumati. Si estende per 300 metri quadri e oltre al tronco principale di 115 cm di diametro e altri 2 trinchi minori.

Il tronco della pianta di glicine può essere preservato limitando in modo appropriato il confine dell’area interessata alla costruzione del nuovo edificio – aveva spiegato Franco Beccari del circolo Reteambiente di Milano. Anche i 4 tigli potrebbero essere risparmiati, rivedendo il progetto. Chiediamo al comune di Milano di intervenire presso il Ministero dei Beni Culturali, committente dell’edificazione del palazzo, affinché comprenda l’importanza di non abbattere le piante e alla Sovraintendenza di salvare la storica glicine.

Una nuova manifestazione è prevista per oggi 29 maggio alle 15 in piazza Baiamonti, dove si danno appuntamento tutti quanti sono contrari all’abbattimento. Domani è il giorno in cui ci sarà formalmente il passaggio di consegne fra l’Associazione combattenti e reduci dell’area e il Ministero dell’area dove sorgerà il nuovo edificio.

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Fonte: Baiamonti Verde Comune

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