Riscaldamento: le stufe a pellet fanno risparmiare?

Come le stufe a pellet rappresentano una soluzione economica e sostenibile per il riscaldamento domestico, con consigli su scelta, manutenzione e risparmio energetico

Negli ultimi anni, un numero crescente di italiani sta optando per l’acquisto di stufe a pellet per riscaldare le proprie in inverno. Queste rappresentano una scelta ideale, poiché sono economicamente vantaggiose e adatte a tutti, sia per chi vive in città sia per chi risiede in zone collinari o montane dove le temperature tendono a essere più basse.

Le stufe a pellet, un ibrido tra camini, caldaie e stufe tradizionali, si rivelano una soluzione eccellente per chi cerca di ridurre le spese di riscaldamento senza dover effettuare grandi lavori di efficientamento energetico. Ma qual è il costo di questi dispositivi e quanto si risparmia rispetto al metano e ad altri sistemi di riscaldamento convenzionali?

Cos’è il pellet?

I pellet sono piccoli cilindri di legno compresso, realizzati con segatura e scarti di legno puro. La loro maggiore efficienza termica e la minore produzione di fumo rispetto alla legna si devono alla loro bassa umidità. Le stufe a pellet si compongono di un serbatoio per i pellet, un termostato che regola la loro erogazione verso il braciere in ghisa, dove bruciano in modo controllato, producendo il calore desiderato. Le ceneri si accumulano in un apposito contenitore da svuotare regolarmente per garantire il corretto funzionamento della stufa. Queste stufe aspirano aria dall’esterno, riscaldandola e immettendola nell’ambiente, mentre i fumi vengono espulsi esternamente.

Prezzo e tipologie delle stufe a pellet

Il prezzo delle stufe a pellet varia a seconda del modello, oscillando tra i 500 e i 2.000 euro per i modelli base, e raggiungendo anche i 5.000 euro per sistemi più complessi. Esistono diverse tipologie:

  • Stufe a pellet ventilate: diffondono il calore nell’ambiente dove sono installate.
  • Stufe a pellet idro: collegate ai termosifoni e all’acqua sanitaria.
  • Stufe a pellet canalizzate: distribuiscono il calore in altre stanze attraverso un sistema di tubature.

Funzionamento delle stufe a pellet

Le stufe a pellet, oltre ad essere esteticamente piacevoli, sono ecologiche e offrono un’elevata autonomia, con consumi personalizzabili e programmabili. A differenza delle stufe a legna, quelle a pellet dispongono di un termostato per regolare la temperatura e programmare l’accensione e lo spegnimento. Per installarle, è necessario collegarle all’impianto elettrico domestico e ad una canna fumaria, oltre che a una presa d’aria esterna. L’unico svantaggio è la loro inadeguatezza per riscaldare grandi ambienti, poiché il calore si concentra nella stanza dove sono installate.

Il costo del pellet e il suo confronto con il gas

Un sacchetto standard da 15 kg di pellet ha un costo medio di circa 6 euro, ovvero 40 centesimi al kg. Tuttavia, in alcune aree, come le isole, i costi di trasporto e logistica possono aumentare il prezzo fino a oltre 7 euro a sacco. Paragonando il pellet al gas metano, il quale ha un costo medio di 0,8 euro al metro cubo (fornendo circa 8 kWh), il pellet risulta più economico, con un costo di circa 8 centesimi a kWh. L’utilizzo del pellet può quindi portare a un risparmio annuo fino a 300 euro, secondo le stime dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). (Leggi anche: I prezzi del pellet schizzano alle stelle, ecco 3 alternative contro il caro bollette)

Consigli per risparmiare con le stufe a pellet

È possibile ridurre ulteriormente i costi e ottimizzare l’efficienza delle stufe a pellet attraverso scelte strategiche di acquisto del pellet, manutenzione e impostazioni corrette della stufa. Ecco alcuni consigli.

Risparmiare con il pellet grazie alla tempistica e l’imballaggio

Il costo del pellet è significativamente influenzato dal momento dell’acquisto e dalla tipologia di confezionamento. È consigliabile procedere all’acquisto del pellet durante la primavera o l’estate, periodi in cui la domanda è generalmente più bassa rispetto all’autunno, momento in cui la richiesta aumenta in previsione dell’inverno. Un altro aspetto rilevante per la riduzione dei costi è la scelta del tipo di imballaggio. Optare per il pellet sfuso piuttosto che quello confezionato in sacchi singoli può essere più economico, dato che l’imballaggio incide sul prezzo finale. Secondo quanto riportato da Advance Easy Moving, azienda specializzata nel trasporto di biomassa, l’uso di sacchi da 15 o 25 kg può aumentare il costo fino a 26-30 euro per tonnellata.

Risparmiare con il pellet grazie alla sua qualità

La qualità del pellet è un elemento cruciale per garantire un consumo efficiente e, di conseguenza, un risparmio significativo. Un pellet di alta qualità assicura un buon rendimento, minori residui e una ridotta probabilità di intasare le tubature. Per verificare la qualità del pellet, è essenziale controllare il livello di umidità indicato sulla scheda tecnica. Un alto tasso di umidità riduce l’efficienza della combustione e può causare problemi all’impianto, aumentando i consumi e i costi. Generalmente, un pellet di buona qualità presenta un tasso di umidità inferiore al 10%.

Impostazioni ottimali della stufa per risparmiare con il pellet

Per minimizzare il consumo di pellet, è fondamentale non solo scegliere un prodotto di qualità, ma anche adottare accorgimenti specifici nella gestione della stufa a pellet. È importante effettuare regolarmente la pulizia ordinaria della stufa, eliminando i residui, e la pulizia straordinaria della camera di combustione e dello scarico fumi, almeno una volta all’anno, affidandosi a un tecnico specializzato. Un aspetto cruciale è l’impostazione corretta del bruciatore, soprattutto in fase di accensione, momento in cui si registra il maggior consumo energetico. Si raccomanda di impostare inizialmente la stufa alla massima potenza e regolare il termometro in modo che, una volta raggiunta la temperatura desiderata, la potenza si riduca, consentendo un consumo ottimale di pellet.

Gestione della temperatura per risparmiare con il pellet

Per un utilizzo efficiente del pellet, è essenziale prestare attenzione alla temperatura impostata sulla stufa. Sebbene sia utile impostare inizialmente la stufa alla massima potenza, è importante stabilire anche la temperatura desiderata negli ambienti. Mantenere una temperatura troppo elevata comporterà un consumo maggiore di pellet. Di norma, i tecnici suggeriscono di non superare i 20-22 gradi, per preservare l’ambiente e prevenire un clima troppo secco in casa, potenzialmente dannoso per la salute respiratoria.

Manutenzione delle stufe a pellet

Contrariamente a quanto si possa pensare, una manutenzione regolare della stufa a pellet è essenziale per garantire un risparmio a lungo termine. Affidandosi a tecnici esperti per la manutenzione ordinaria, si può migliorare significativamente il funzionamento della caldaia e prolungarne la durata. La manutenzione comprende il controllo dei fumi, la revisione delle parti e una pulizia accurata. Questi interventi non solo allungano la vita della stufa, ma assicurano anche che questa mantenga la sua efficienza originale, evitando la necessità di sostituire l’impianto in tempi brevi. Gli esperti consigliano di effettuare la manutenzione prima dell’arrivo del freddo, una volta all’anno.

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