Calabrone asiatico: arriva il drone per eliminare in sicurezza i nidi situati troppo in alto

La crescente presenza dei calabroni asiatici in Francia ha spinto le autorità locali a trovare soluzioni innovative per combatterli: ecco come un piccolo comune ha utilizzato la tecnologia dei droni per affrontare il problema

Quest’anno, a causa delle temperature insolitamente alte che hanno raggiunto i 30°C in ottobre, la Francia sta affrontando una persistente presenza di calabroni asiatici. Normalmente, questi insetti non sopravvivono alle basse temperature, morendo naturalmente, con l’eccezione delle regine che si rifugiano in nidi primari o sotterranei.

A Faverges-de-la-Tour, un comune dell’Isère con 1.300 residenti, l’amministrazione ha adottato un approccio tecnologico per affrontare il problema. Gisèle Gaudet, il vicesindaco, ha preso l’iniziativa di utilizzare un drone per eliminare un nido di calabroni situato a 35 metri di altezza. Questa è una novità per il piccolo paesino, che si sta impegnando attivamente nella lotta contro la diffusione del calabrone asiatico.

Un sistema efficace e sicuro

Le autorità hanno quindi collaborato con la società A3D Drone Isère per garantire un intervento sicuro. Questa azione si aggiunge alla distruzione di altri cinque nidi primari e sei secondari nel corso dell’anno, salvando innumerevoli api dal pericolo dei calabroni.

Quando i nidi sono posizionati ad altezze elevate, come nel caso di Faverges-de-la-Tour, i metodi tradizionali non sono sufficienti. Il drone, guidato da un pilota professionista, diventa quindi l’arma definitiva. Questi sono caricati con un insetticida specifico per i calabroni, ma che risulta ecologico e sicuro per l’ambiente circostante. Sebbene a volte possano essere necessari più tentativi, il drone rappresenta la soluzione ideale per raggiungere nidi in posizioni pericolose, evitando rischi per gli operatori, come spiegato da Gaudet:

L’ultimo nido è stato distrutto con successo usando un drone poiché era impossibile raggiungerlo con metodi tradizionali. In questo modo, l’operazione di disinfestazione si è rivelata pratica ed efficiente.

Muriel Dufresne, dell’associazione Biodiversité et Nature, ha supervisionato l’operazione:

Il drone era equipaggiato con sei proiettili contenenti un insetticida specifico, che una volta sparato nel nido, ha avvelenato l’intera colonia.

Oltre alla lotta ai calabroni asiatici, i droni possono essere utilizzati per eliminare altri parassiti, come le processionarie – bruchi particolarmente pericolosi per l’uomo e gli animali domestici – e la piralide del mais, un lepidottero invasivo che può devastare colture e siepi in breve tempo.

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Fonte: A3D Drone Isère

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