Calabroni killer: esemplari di Vespa velutina e Vespa orientalis trovati nello stesso apiario, primo caso in Italia

Minaccia doppia per le api da miele: l'invasione delle Vespe Velutina e Orientalis mette a rischio gli apiari toscani

Un apiario sulle colline della Versilia, in Toscana, è stato invaso da due specie di calabroni che minacciano le api da miele: la Vespa velutina e la Vespa orientalis. Queste sono state già avvistate in altre zone d’Italia, ma mai insieme nello stesso luogo.

L’apicoltore Daniele Panconi ha segnalato il fatto al sito StopVelutina del Crea, che si occupa di monitorare la diffusione di questi insetti. Panconi ha notato e catturato un calabrone diverso dalla Vespa velutina, che era apparsa per la prima volta ad inizio agosto nel suo apiario a Corsanico, nel comune di Massarosa, in provincia di Lucca. Era un esemplare di Vespa orientalis, un calabrone originario del Mediterraneo meridionale, che ultimamente sta migrando verso Nord a causa del riscaldamento climatico. La a Vespa velutina, invece, è un insetto alieno arrivato dalla Cina nel 2004.

Vespa crabro Vespa Velutina Vespa orienalis

@StopVelutina/Facebook

Api da miele in pericolo

Entrambe le specie sono predatori voraci delle api da miele e rappresentano una grave minaccia per l’apicoltura. Tuttavia, non sono particolarmente pericolose per le persone, almeno non più dei comuni calabroni o delle vespe. Panconi ha osservato che la Vespa orientalis si comportava in modo diverso dalla Vespa velutina, sembrando meno abile nel cacciare le api in volo. Dopo pochi giorni ha catturato e ucciso un altro esemplare di Vespa orientalis, il che fa pensare che ci sia un nido nelle vicinanze.

Questo è il primo caso registrato in Italia di contatto tra le due specie di calabroni, che era stato previsto e temuto da tempo. Infatti, la Vespa velutina si stava diffondendo rapidamente lungo la costa tirrenica, mentre la Vespa orientalis stava risalendo la penisola sempre lungo lo stesso litorale. L’incontro tra le due specie era problema annunciato, come sottolineato da StopVelutina:

In condizioni naturali queste due specie non avrebbero potuto convivere, dal momento che i loro areali di origine sono estremamente distanti. Tuttavia, l’azione dell’uomo da un lato e l’effetto dei cambiamenti climatici dall’altro hanno fatto sì che le loro aree di distribuzione finissero per avvicinarsi. Era quindi inevitabile che prima o poi le due specie si sarebbero incontrate, con un aumentato pericolo per le api.

Gli esperti invitano ad aumentare l’attenzione e le attività di monitoraggio su questi calabroni, per cercare di limitarne l’espansione. Intanto la Regione Toscana ha annunciato un progetto di contrasto ai calabroni, per il quale ha stanziato 100.000 euro.

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Fonte: StopVelutina

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