No al rinnovo del glifosato: consegnate 75mila firme per chiedere che l’Italia ci ripensi

Greenpeace Italia ha consegnato oggi al ministero della Salute 75mila firme di cittadini che chiedono al Governo italiano di respingere il rinnovo dell'autorizzazione del glifosato, sottolineando i rischi per l'ambiente e la salute pubblica

Stamattina il Ministero della Salute si è visto recapitare da Greenpeace Italia una simbolica maxi cartolina in cui, oltre 75 mila cittadini che hanno firmato una petizione, chiedono a gran voce che il Governo ci ripensi e si opponga al rinnovo dell’autorizzazione europea del glifosato, controverso erbicida di cui potremmo (e dovremmo) fare a meno.

Come mai proprio ora? Come già vi avevamo spiegato in un precedente articolo, qualche settimana fa la Commissione europea ha proposto una proroga di 10 anni per l’uso del glifosato nell’Ue, basandosi sulle conclusioni dell’Efsa che lo considera sicuro.

Leggi anche: Glifosato, vincono le lobby: l’Ue propone una proroga di 10 anni per continuare ad utilizzarlo

Ricordiamo infatti che, attualmente, il glifosato è approvato nell’Unione Europea fino al 15 dicembre 2023. Nel 2015, però, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) l’ha classificato come “probabilmente cancerogeno per gli esseri umani”. Si pensava quindi che stesse per arrivare la fine dell'”era del glifosato”.

Al contrario, l’Ue sta per riapprovarlo e durante un recente dibattito alla Camera dei Deputati, Marcello Gemmato, sottosegretario del Ministero della Salute, ha affermato che l’Italia “potrebbe” sostenere il rinnovo dell’autorizzazione del glifosato per altri dieci anni.

Dunque il nostro Paese sembra essere seriamente orientato a favore del rinnovo.

Il 12 ottobre prossimo, a Bruxelles, i rappresentanti italiani e di altri Paesi dell’Unione Europea saranno chiamati proprio a discutere e votare sulla proposta della Commissione Europea di estendere l’uso del glifosato per altri 10 anni.

Tuttavia, questa proposta di rinnovo è stata formulata su un processo di valutazione che solleva numerose perplessità. Anche la stessa EFSA ha ammesso che ci sono delle lacune e delle valutazioni incomplete a causa della mancanza di dati sui coformulanti (gli additivi presenti nelle diverse formulazioni commerciali del glifosato) e sull’impatto del glifosato sulla biodiversità, sulla neurotossicità e sulla salute del microbioma.

Tra l’altro, dato l’ampio utilizzo dei prodotti a base di glifosato in Europa e in Italia, la popolazione è esposta in modo diffuso a questo erbicida, e lo sono anche i bambini.

Diversi studi scientifici hanno poi evidenziato l’impatto negativo del glifosato e dei suoi formulati commerciali su specie non bersaglio e sulla biodiversità. Api, pesci, anfibi, uccelli ma anche piante e alghe risentono degli effetti nocivi del glifosato che potrebbero minacciare la biodiversità e la salute pubblica.

Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura di Greenpeace Italia, ha dichiarato:

La valutazione alla base della proposta di rinnovo ha trascurato in modo inaccettabile le lacune nei dati sulla tossicità e ha ignorato i rischi per la salute e per l’ambiente legati alla formulazione analizzata e ai suoi ingredienti. Tali rischi giustificano il divieto di questo erbicida in Europa. Chiediamo al ministro della Salute e al governo italiano di votare contro il rinnovo del Glifosato, ponendo la salute pubblica e la protezione dell’ambiente al di sopra degli interessi economici privati e rispettando il principio di precauzione.

Sarà dura ma mai perdere la speranza! La petizione per chiedere al Governo italiano di non appoggiare il rinnovo del glifosato è ancora attiva (la trovate QUI).

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Fonte: Greenpeace Italia

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