Buthan, il Paese della felicità, è libero dal coronavirus (e il re si è occupato “personalmente” dei malati)

Nel Buthan dove la ricchezza non è misurata con il denaro, il re in persona si assicura del benessere di tutti e il coronavirus non c’è

Esiste un Paese nel mondo dove la ricchezza non è misurata con il denaro, dove il re in persona si assicura del benessere dei cittadini e dei turisti e dove, tra l’altro, il coronavirus non c’è: è il Buthan, da dove arriva una storia che fa sperare in un mondo migliore.

Il Buthan è un piccolo Paese asiatico localizzato nella catena montuosa dell’Himalaya, che, con i suoi circa 750.000 abitanti e un PIL che lo colloca tra gli Stati poveri del mondo, ha dimostrato che i soldi non fanno la felicità.

Sì, perché a differenza dei classici indicatori economici, la sua Felicità Interna Lorda è tra le più alte al mondo ed è calcolata con criteri come qualità dell’aria, salute dei cittadini, istruzione, ricchezza dei rapporti sociali.

A partire dal monarca che si occupa “personalmente” dei malati, anche dei turisti, con una strategia umana, unita a quella medica, che ha fatto registrare l’assenza ad oggi di contagi domestici da coronavirus.

Certo è un piccolissimo Stato, con meno di 1 milione di abitanti e in una situazione geografica poco esposta ai contatti, ma comunque confinante con Paesi molto colpiti come l’India. E una ricchezza economica deludente, almeno per chi la calcola solo in termini di beni e servizi prodotti, il famigerato PIL. Indicatore che però  tecnicamente include anche prodotti come farmaci, indici, di per sé, di un discutibile benessere.

Ecco, in questo Paese che è riuscito a disaccoppiare felicità e denaro, il coronavirus non c’è e l’unico malato molto grave, turista statunitense, è stato riaccompagnato a casa con un volo privato messo a disposizione dal monarca, che si è occupato personalmente della faccenda.

buthan coronavirus strategia umana

©Ministero della Salute del Buthan

Come racconta il Washington Post, la prognosi di Bert Hewitt, un turista statunitense di 76 anni, non era affatto buona: aveva la pressione alta e un livello di ossigeno nel sangue così basso da far pensare ai medici che lo strumento di misurazione fosse guasto. Inoltre era sopravvissuto ad un cancro ma era stata necessaria l’asportazione della milza ,con compromissione del suo sistema immunitario.

Tutto faceva pensare al peggio.

“[Il comando] da sua maestà era di prendersi davvero cura di lui – ha raccontato Dechen Wangmo, ministro della sanità del Paese – Tutta la nazione, credo, stava pregando per Bert”.

Così il monarca ha organizzato un rimpatrio con un volo privato in unità di biocontenimento per un viaggio di quasi 130.000 chilometri. E il paziente ce l’ha fatta.

Non è un caso: nel Paese tutti si fidano della strategia umana del Governo che ha sì un re, ma una Costituzione, un Parlamento e tutte le istituzioni degne di una qualunque democrazia.

E non è forse un caso nemmeno il record registrato nel Paese, che, come riportano i dati ufficiali del Governo, nonostante i suoi pochi mezzi, ha tracciato più di 40.000 persone, messo in quarantena più di 6500 casi sospetti o a rischio, dimettendone ad oggi più di 5500. Con un’incidenza praticamente nulla del virus: appena 21 casi confermati, tutti importati, di cui 5 ricoveri e nessun decesso.

Sarà forse vero che i soldi non fanno la felicità?

Fonti di riferimento: Washington Post / Ministero della Salute del Buthan

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