Gli aborigeni Anangu festeggiano il divieto di scalare la montagna sacra di Uluru, danzando per i bambini

Gli aborigeni hanno festeggiato la chiusura ai turisti del loro monte sacro, coinvolgendo i bambini per tramandare loro canti e balli tradizionali

Uluru è una montagna che sorge nel centro desertico australiano, meta di numerosissimi turisti che dagli anni ‘50 giungono da ogni luogo del mondo per scalarla.

La montagna è anche un luogo sacro per gli aborigeni Anangu, che da decenni si oppongono al turismo in quest’area, chiedendo la chiusura agli estrani ai sentieri che portano in cima al monolito di arenaria rossa.

Dopo anni di proteste, gli Anangu hanno vinto la loro battaglia e, dallo scorso sabato non è più possibile scalare la montagna Uluru.

La data scelta per la chiusura non è casuale, ma legata a un importante anniversario: il 26 ottobre dell’85, infatti, l’allora primo ministro Bob Hawke decise di restituire Uluru e il parco nazionale Kata Tjuta al popolo Anangu.

La comunità Anangu, profondamente felice per la chiusura della montagna ai visitatori, ha organizzato due giorni di festeggiamenti con danze, cori e canti tradizionali per l’occasione.

Per partecipare alle celebrazioni, gli aborigeni hanno viaggiato per migliaia di chilometri attraverso le terre dell’APY – Anangu. Pitjantjatjara, Yankunytjatjara.

Rene Kulitja. un’artista che vive a Mutitjulu dal 1985 e che ha cresciuto qui tutti i suoi figli, ha riferito che i festeggiamenti sarebbero stati dedicati soprattutto ai bambini:

“Le danze che faranno come bambini piccoli oggi, sono quelle che porteranno con sé e continueranno a ballare per tutta la vita” – ha spiegato Kulitja prima dell’inizio delle celebrazioni –
“Questi sono gli inma che i nostri nonni e le nostre nonne ci hanno affidato perché li tramandassimo.
Teniamo questi inma nelle nostre menti e nel nostro spirito, in modo che possiamo cantare, possiamo ballare, possiamo offrirli ai bambini. Quindi è per i nostri figli che siamo più eccitati. Balleremo per loro, per i bambini”

“Quello che sento è la forza dell’inma che i miei nonni e le mie nonne mi hanno tramandato”, continua Kulitja “Fa parte di un passato antico che è ancora molto importante nel presente. Non abbandonerò mai le mie tradizioni e la mia cultura, è qualcosa che tengo molto fermamente nel mio spirito e al momento mi sento molto, molto felice.
La cultura Anang è qualcosa che non potrà mai finire”, ha concluso Kulitja. “Sarà sempre qui, nei secoli dei secoli”.

Domenica sera il Ministro dell’Ambiente australiano Sussan Ley, i senatori laburisti Pat Dodson e Malarndirri McCarthy, il parlamentare laburista Linda Burney e il primo ministro del Territorio del Nord, Michael Gunner, hanno partecipato insieme agli aborigeni alla cerimonia con cui la salita alla montagna è stata ufficialmente chiusa ai turisti.

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Tatiana Maselli

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