Questa città d’arte è l’unica italiana premiata per il suo turismo sostenibile dalle Nazioni Unite (e probabilmente non è quella che ti aspetti)

La splendida Siena è l'unica città italiana ad essersi aggiudicata la certificazione delle Nazioni Unite per il suo impegno a favore di un turismo sostenibile. Scopriamo le buone pratiche a cui ispirarsi, senza tralasciare la nota dolente...

La meta turistica più sostenibile del Bel Paese? È un tesoro ricco di fascino e di storia, che si trova in Toscana. Stiamo parlando di Siena, la prima d’arte italiana ad aver ottenuto quest’anno la prestigiosa certificazione da parte del “Gstc – Global Sustainable Tourism Council”, organizzazione non governativa fondata dall’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente).

Lo straordinario risultato è frutto di un percorso intrapreso nel 2021 e che ha coinvolto istituzioni, associazioni e cittadini. Siena è stata valutata sulla base di diversi indicatori che riguardano la gestione ambientale, ma anche il settore economico e culturale. I vari parametri si rifanno ai 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

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Le pratiche virtuose della città di Siena

Naturalmente per la città di Siena aver ottenuto la certificazione è motivo di orgoglio.

È il raggiungimento di un obiettivo ambizioso e prestigioso per tutta la comunità, che ci siamo posti affinché Siena diventi motore dello sviluppo sostenibile del turismo. –  commenta il sindaco di Siena Luigi De Mossi – Un progetto per portare il turismo a servizio del territorio e della sua comunità, che pone Siena al centro del panorama internazionale.

Ma quali sono le pratiche sostenibili degne di nota che hanno convinto il Global Sustainable Tourism Council? Tra queste troviamo:

  • il raggiungimento della neutralità climatica (certificata già nel 2011)
  • una particolare attenzione all’accessibilità grazie alla piattaforma Siena accessibile
  • la conservazione delle valli verdi intorno al centro storico, con quota 28 mq di aree verdi per abitante nel 2022
  • l’adesione all’iniziativa “Comune Amico delle Api”, volta a promuovere pratiche a favore della biodiversità
  • la conservazione di opere artistiche, beni architettonici e paesaggistici, grazie anche al riconoscimento Unesco
  • la valorizzazione dell’enogastronomia e dell’artigianato locali nell’offerta della città
  • la presenza delle contrade come garanti di un patrimonio immateriale secolare
  • l’impegno dell’Alleanza per la Carbon Neutrality per l’efficientamento energetico e la riduzione delle emissioni
  • l’adesione al Patto Europeo per l’Energia e il Clima
  • le attività della Camera di Commercio e delle Associazioni di Categoria per la formazione delle imprese in merito alle tematiche della sostenibilità
  • il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile che fa posizionare Siena come settima provincia italiana per offerta di trasporto pubblico
  • la promozione della mobilità lenta attraverso il progetto Strade di Siena

L’insostenibilità del Palio di Siena

Non si può negare che Siena abbia fatto passi molti importanti per promuovere un turismo sostenibile e a misura d’uomo. Peccato, però, che in questa città toscana ancora oggi – nelle date del 2 luglio e del 16 agosto – si svolga uno degli eventi tradizionali più controversi del nostro Paese: il Palio di Siena, una gara che ogni anno attira migliaia di visitatori, ma che si basa sullo sfruttamento dei cavalli per il divertimento degli esseri umani, in nome di un’antica tradizione.

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Le gare durano pochi minuti, durante i quali i cavalli finiscono per ferirsi o morire drammaticamente (per non parlare degli incidenti che accadono durante le prove). Dagli anni ’70 ad oggi sono oltre 50 gli esemplari che hanno perso la vita durante il Palio.

Tra queste innocenti vittime ricordiamo Raol, cavallo divenuto simbolo delle proteste contro quest’anacronistica e crudele celebrazione, che non ha nulla di sostenibile…

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Fonti: Comune di Siena/Gstc

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