Benvenuti a Lanzarote, l’isola magica senza cartelloni pubblicitari

Alla scoperta di Lanzarote, l'isola più particolare e mistica delle Canarie, esempio perfetto di come l'arte possa fondersi con la natura e insieme riuscire a contrastare e a sopravvivere al turismo di massa, (almeno fino a qualche anno fa). Ciò è stato possibile soprattutto grazie a César Manrique che con la sua opera ha plasmato e preservato letteralmente l'isola.

Nel cuore dell’arcipelago delle Canarie, Lanzarote si distingue come una perla (nera) del turismo sostenibile, un’isola affascinante, magica, nota soprattutto per i suoi peculiari paesaggi descritti spesso come “lunari”. Un termine questo, però, decisamente riduttivo che non permette di riassumere tutte le sfumature di colori e tutti i vari contrasti che gli occhi, invece, riescono a scorgere attraversandoli. Mai interrotti da alcuna pubblicità.

Un’isola dove il tempo sembra essersi fermato, dove la natura e l’arte si fondono in un connubio perfetto, un affascinante dialogo visivo che non lascia spazio alcuno per l’anima commerciale. Lanzarote, infatti, è uno dei pochissimi luoghi al mondo in cui (tolti quelli presenti all’interno dell’aeroporto) non esistono cartelloni pubblicitari in nessuno dei suoi 802 chilometri quadrati. Né sulle strade, né tra le vie dei  7 comuni che la animano, piccoli gioielli di case bianche incastonati nel nero della lava sedimentata intorno agli oltre 300 crateri divenuti oggi i rilievi dell’isola più orientale delle Canarie.

lanzarote pullman

Recentemente, ospite dell’Ente del Turismo spagnolo, ho avuto il privilegio di esplorare quest’isola incantevole, un territorio definito tanto dalle sue origini vulcaniche quanto dall’influenza di un uomo, César Manrique, che, praticamente da solo, ha dato vita a un paradiso di sostenibilità e bellezza. Il suo tocco ha modellato l’estetica e la filosofia del paesaggio isolano, trasformandolo in un modello di turismo rispettoso e sostenibile.

Riserva della Biosfera di Lanzarote: un paradiso vulcanico

paradiso vulcanico

@SimonaFalasca/GreenMe.it

Lanzarote oggi incanta i visitatori con la sua straordinaria fusione di paesaggi naturali e infrastrutture turistiche che – tolte alcune recenti eccezioni – si integrano  in modo impeccabile, una vera e propria testimonianza vivente di ecosistema vulcanico. Qui, nonostante siano davvero pochi gli alberi, la bellezza della vegetazione che prova ad emergere dal terreno brullo è sorprendente e, non a caso, l’isola, tutt’altro che desolata, è stata dichiarata Riserva della Biosfera nel 1993 per la sua eccezionale biodiversità.

vegetazione lanzarote

@SimonaFalasca/GreenMe.it

Il paesaggio unico di lava e ceneri vulcaniche, plasmato dalle eruzioni dei secoli XVIII e XIX, si estende da nord a sud, offrendo una varietà mozzafiato di scenari, dalle lussureggianti vallate di Haría ai vigneti di La Geria.

Nel cuore dell’isola, il Parco Nazionale di Timanfaya cattura l’immaginazione con il suo mare di lava solidificata e le sue formazioni geologiche uniche, mentre il Parco Naturale di Los Volcanes e l’Archipelago Chinijo con l’isola de La Graziosa, offrono ulteriori meraviglie naturali. Questo straordinario equilibrio tra turismo e ambiente è diventato un modello globale di sviluppo sostenibile e la sua designazione come Riserva della Biosfera è il riconoscimento tangibile di questo impegno duraturo verso la protezione e la promozione della sua straordinaria bellezza naturale la cui origine va sicuramente fatta risalire al poliedrico César Manrique.

César Manrique, l’artista che ha plasmato Lanzarote

installazione manrique

Installazione presente davanti la Fondazione Manrique divenuta simbolo della sua opera

Nato nel 1919 ad Arrecife, la capitale di Lanzarote, César Manrique ha sviluppato fin da giovane una profonda connessione con l’ambiente naturale della sua isola natale. Dopo aver studiato Architettura all’Università di La Laguna a Tenerife, si trasferì a Madrid dove completò i suoi studi in Belle Arti, abbandonando quelli in architettura.

Negli anni ’60, visse a New York, dove fu influenzato dall’avanguardia artistica e dal movimento modernista e nel ’66 fece ritorno a  Lanzarote, spinto dal desiderio di trasformare la sua isola in un modello di sviluppo turistico sostenibile, in netto contrasto con le pratiche di edilizia intensiva che stavano devastando altre parti delle Canarie, convinto fermamente che Lanzarote potesse attrarre turisti senza compromettere la sua integrità ecologica.

La sua filosofia era semplice ma rivoluzionaria: integrare l’arte nell’ambiente naturale senza alterarlo attraverso opere che rispettassero il paesaggio vulcanico e la cultura dell’isola. Da qui l’utilizzo di materiali locali e di tecniche tradizionali per le sue creazioni architettoniche e non, ma soprattutto la costante attività di lobbying finalizzata alla promozione di leggi ambientali in grado di preservare il paesaggio unico di Lanzarote. La forza di Manrique, però, fu anche – e soprattutto – quella di riuscire a trasmettere alla popolazione locale la sua visione, instillando in contadini e pescatori l’etica di rispetto e di armonia con la natura che continua tutt’oggi a influenzare Lanzarote.

A partire proprio dall’assenza di cartelloni pubblicitari, un dettaglio che sottolinea la volontà dell’artista di mantenere l’isola libera dalla pubblicità invasiva. O lo standard con cui dovevano venire costruite le case tradizionali, bianche e basse, con le porte dipinte rigorosamente di verde, blu o marrone per fare in modo che si fondessero armoniosamente con il paesaggio.

Una visione pervasiva e praticamente “olistica” che ha guidato lo sviluppo dell’isola fino alla sua morte nel 1992, avvenuta in un tragico incidente d’auto a pochi metri dalla sua abitazione dove ora sorge la fondazione a lui dedicata e in cui l’eterna dicotomia tra bianco e nero (del magma solidificato), tra luce e tenebre che caratterizza le sue opere, verrà portato all’estremo.

casa Manrique

casa Manrique @SimonaFalasca/Greenme.it

Le 5 opere di Manrique con “effetto Wow” da non perdere a Lanzarote

Lanzarote è talmente permeata dal lavoro di Manrique che visitare l’isola corrisponde a lasciarsi sorprendere dalle sue tantissime opere disseminate in tutto il territorio. Scoprirle significa immergersi in un mondo dove arte e natura si incontrano in modi unici e spettacolari creando attrazioni peculiari ma tutte equiparate da un grande e comune denominatore: “l’effetto WOW” che scaturiscono non appena il visitatore ci si imbatte, rimanendo letteralmente a bocca aperta.

Jameos del Agua

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Jameos de Aqua @SimonaFalasca/Greenme.it

Situato nel nord dell’isola, Jameos del Agua è una delle prime opere e tra le più emblematiche di Manrique a Lanzarote. Questo spazio è stato costruito utilizzando una sezione naturale di un tunnel di lava formatosi dall’eruzione del vulcano La Corona. Manrique ha trasformato questo luogo in un centro culturale che comprende un ristorante, una piscina, un museo e un auditorium.

ristorante

Piscina Jameos de Aqua @SimonaFalasca/Greenme.it

L’incanto e la bellezza si svelano non appena i visitatori scendono le scale ed entrano nel Jameos del Agua. Qui, la combinazione di luci soffuse, acque trasparenti e formazioni rocciose naturali, crea una visione surreale. Il contrasto tra la tranquillità del lago interno e l’ambiente vulcanico esterno è straordinario, mentre la presenza di piccoli granchi albini aggiunge un tocco di magia inaspettata.

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Piscina Jameo de Aqua @SimonaFalasca/Greenme.it

Ma il vero “effetto wow” si ha usciti dalla grotta, non appena il turchese e il bianco della piscina naturale di acqua salata circondata dalla rigogliosa vegetazione si staglia alla vista dei visitatori, creando un ‘atmosfera magica che continua a persistere fino all’auditorium, un anfiteatro scavato nel vulcano che lascia davvero a bocca aperta.

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Auditorium Jameo de Aqua @SimonaFalasca/Greenme.it

E’ possibile visitare i Jameos del Aqua tutti i giorni dalle 10 alle 17:15. Costo: 15 euro

Mirador del Río

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Mirador de Rio sull’isola de La Graciosa @SimonaFalasca/GreenMe

Questo punto panoramico si trova a 474 metri sul livello del mare nella parte più settentrionale dell’isola e offre una vista  mozzafiato sull’isola di La Graciosa e sulle acque cristalline dell’Atlantico.

L’effetto wow è dunque quasi immediato grazie alla sua vista spettacolare sull’arcipelago Chinijo, tuttavia, il vero momento sorprendente avviene quando i visitatori si rendono conto che l’edificio stesso è quasi invisibile dall’esterno, essendo stato costruito per mimetizzarsi con il paesaggio roccioso.

vista mirador

Vista da Mirador de Rio sull’isola de La Graciosa @SimonaFalasca/GreenMe

L’interno del Mirador decorato con elementi di design organico e con le sue grandi finestre che incorniciano l’oceano, offre un contrasto stupefacente tra il design moderno e l’ambiente naturale, rendendo questo luogo un perfetto esempio di come l’arte può esaltare e rispettare il paesaggio naturale.

Fondazione César Manrique

giardini casa

Situata a Tahiche, la casa-studio di Manrique è stata costruita su cinque bolle vulcaniche naturali. Dopo la sua morte, è stata convertita nella Fondazione César Manrique, un centro dedicato alla sua vita e al suo lavoro. Oltre a ospitare numerose sue opere d’arte, la fondazione è un esempio di come Manrique abbia utilizzato le forme naturali per creare spazi abitativi unici, integrando arte e architettura con le caratteristiche geologiche dell’isola.

albero vulcano

La casa-studio è un tesoro di “effetti wow”: i visitatori sono immediatamente accolti dagli eccentrici spazi abitativi in cui sono state trasformate le bolle vulcaniche, a partire dall’ampio ingresso da cui spunta un albero e dalle finestre orientate tutte verso il vulcano la cui materia lavica continua anche dentro l’abitazione stessa.

salone manrique

@SimonaFalasca/GreenMe.it

La sorpresa continua mentre si esplora la residenza, scoprendo come l’artista abbia sapientemente utilizzato la roccia lavica e la vegetazione naturale per creare un’abitazione che è al contempo un‘opera d’arte vivente. La piscina e le zone giorno incantano e stupiscono anche il più distratto dei visitatori.

piscina manrique

Jardín de Cactus: il giardino di cactus più grande del mondo

Situato a Guatiza, nel nord-est di Lanzarote, il Jardín de Cactus è l’ultima opera di Manrique aperta al pubblico nel 1991 e si tratta di un giardino botanico che ospita oltre 3.000 specie di cactus da tutto il mondo. L’effetto wow del Jardín de Cactus si manifesta nell’ingresso nel giardino stesso, dove il visitatore si trova circondato da una vasta collezione di cactus meticolosamente curata e disposta. Il design del giardino, con sentieri che serpeggiano tra le piante esotiche, tutte accuratamente segnalate col loro nome botanico, contro il contrasto del paesaggio arido circostante, crea un’esperienza visiva che colpisce e sorprende.

giardino cactus

Jardín de Cactus @SimonaFalasca/GreenMe.it

Manrique ha progettato questo paradiso botanico in una vecchia cava abbandonata, creando un ambiente che evidenzia la diversità e la bellezza di queste piante resistenti. Il mulino che sovrasta il giardino vuole essere un omaggio ai contadini del posto mentre il layout e la sua architettura riflettono l’amore dell’artista per le forme naturali e la land art. Per la prima volta in quest’opera, però, è possibile scorgere anche elementi di pop art soprattutto nel ristorante situato strategicamente, quasi a guardia del giardino .

Parco Nazionale di Timanfaya

parco timanfalya

Anche se non è un’opera d’arte nel senso tradizionale, l’impatto di Manrique sul Parco Nazionale di Timanfaya è indiscutibile. Ha contribuito alla progettazione dei percorsi turistici e delle strutture per i visitatori, assicurando che l’esperienza nel parco rispettasse il territorio vulcanico unico.

Del resto qui l’effetto wow è radicato più nell’incredibile paesaggio naturale che nelle creazioni umane. Tuttavia, la maniera in cui Manrique ha integrato il parcheggio e le strutture all’interno delle formazioni rocciose è sorprendente.

montagna di fuoco

Nelle “montagne di fuoco“, infatti, lava e magma hanno dato vita a uno scenario da fantascienza in cui gli strati di terra e roccia vulcanica si sovrappongono creando sfumature di colore indimenticabili.

ristorante el diablo

Il ristorante El Diablo, dove il cibo viene cucinato sfruttando il calore naturale della terra, è particolarmente esemplare e in grado di creare un legame tangibile tra l’ambiente e l’esperienza umana.

@nausjka

Lanzarote , l’isola magica che ti rimane dentro non solo per il blu del mare… #lanzarote #isolecanarie #timanfaya #viaggiare #turismosostenible #vulcani #isole @Lanzarote en TikTok

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Altre opere di Manrique da visitare:

Oltre alle opere iconiche precedentemente menzionate, l’isola di Lanzarote ospita altre creazioni straordinarie di César Manrique che meritano di essere esplorate. La sua influenza artistica e il suo impegno per l’integrazione armoniosa con l’ambiente e con la sua popolazione, si riflettono in queste opere, ciascuna delle quali aggiunge un tassello unico al panorama culturale di Lanzarote. Tra queste vale la pena menzionare:

  • Cueva de los Verdes: una grotta vulcanica che nasconde leggende e storie, trasformata in un percorso turistico che incanta i visitatori;
Monumento al Campesino

Monumento al Campesino @SimonaFalasca/Greenme.it

  • Monumento al Campesino: un tributo alla cultura agricola dell’isola, con le sue suggestive sculture e il museo che celebra le tradizioni rurali di Lanzarote
museo del campesino

Casa Museo del Campesino @SimonaFalasca/Greenme.it

  • Casa Museo del Campesino offre un’immersione autentica nella vita contadina dell’isola, con le sue esposizioni di strumenti agricoli tradizionali e l’architettura tipica delle case rurali. Qui è presente un ristorante che vale la pena di provare.
  • Molino de los Valles: un antico mulino restaurato e trasformato in un centro culturale, offre un’affascinante panoramica sulla storia e la tradizione molitoria di Lanzarote, arricchita da esposizioni artistiche e eventi culturali.

Altre cose imperdibili da visitare a Lanzarote:

Oltre alle opere di Manrique, Lanzarote offre paesaggi naturali di rara bellezza:

  • Le Saline di Janubio rappresentano uno dei panorami più suggestivi dell’isola, con le loro vasche di evaporazione che creano un mosaico di colori incantevole al tramonto.
saline

@SimonaFalasca/Greenme.it

  • La Geria, regione vitivinicola unica al mondo, dove le vigne sono coltivate in fosse scavate nella cenere vulcanica e protette da muretti a pietra che creano un microclima in grado di far crescere le viti senza acqua e creando al contempo un paesaggio mozzafiato che si estende fino all’orizzonte.
La Geria

@SimonaFalasca/Greenme.it

  • L’isola de La Graciosa, facilmente raggiungibile in traghetto, offre un’atmosfera tranquilla e incontaminata, con spiagge di sabbia bianca e acque cristalline, ideali per una giornata di relax e immersione nella natura. Con le sue spiagge incontaminate di sabbia bianca e le acque cristalline, invita i visitatori a immergersi in un’oasi di tranquillità e bellezza naturale. Qui, il ritmo della vita rallenta, consentendo agli ospiti di godersi passeggiate panoramiche lungo la costa, praticare sport acquatici o semplicemente rilassarsi al sole in un ambiente idilliaco. La Graciosa incanta con il suo fascino autentico e la sua atmosfera serena, regalando esperienze indimenticabili a chiunque abbia il privilegio di esplorarla.
isola la graciosa

Spiaggia dell’isola de La Graciosa @SimonaFalasca/Greenme.it

  • Il Lago Verde, o El Charco de los Clicos, una meraviglia naturale situata nei pressi del villaggio di El Golfo. Questo lago, circondato da spiagge di sabbia nera e alte pareti vulcaniche, deve il suo colore intenso alla presenza di microorganismi e alghe. Il contrasto tra le acque verde smeraldo del lago e il nero vulcanico dei dintorni crea uno spettacolo visivo unico e affascinante, che attira visitatori da ogni parte del mondo. L’atmosfera surreale e misteriosa del Lago Verde lo rende una tappa imprescindibile per coloro che desiderano esplorare la bellezza naturale di Lanzarote e lasciarsi incantare dalla sua magia
il lago verde

@SimonaFalasca/GreenMe

  • Teguise: è l’antica capitale dell’isola che attrae con le sue case banche e marroni, le sue stradine acciottolate e il suo mercato domenicale vivace e colorato. Qui d’obbligo è entrare all’interno della banca presente nella piazza principale costruita in un ex granaio progettato proprio da Manrique.  Meritano una visita anche gli altri pittoreschi paesini a partire da Yaiza, incastonata tra paesaggi vulcanici e vigneti, che offre una vista mozzafiato sul Parco Nazionale di Timanfaya. Infine, l’incantevole villaggio di Haría, noto come la “Valle delle Mille Palme”, affascina i visitatori con la sua vegetazione rigogliosa e il suo clima fresco, che lo rendono un’oasi di pace e tranquillità.

Quando andare a Lanzarote: il periodo migliore per visitarla

quando visitare lanzarote

Il periodo migliore per visitare Lanzarote dipende dalle preferenze individuali e dalle attività che si desidera svolgere. Tuttavia, in generale, molti considerano i mesi tra aprile e giugno, e tra settembre e novembre, come i periodi ideali per visitare l’isola.

In questi mesi, infatti, il clima è generalmente mite e piacevole, con temperature medie che oscillano tra i 20°C e i 25°C. Questo rende perfette le condizioni per esplorare le bellezze naturali di Lanzarote, dalle spiagge ai paesaggi vulcanici, senza subire il caldo eccessivo del periodo estivo. Inoltre, questi mesi sono caratterizzati da minori folle di turisti rispetto all’alta stagione, consentendo ai visitatori di godere di un’esperienza più autentica e rilassante. Tuttavia, va tenuto presente che Lanzarote gode di un clima piacevole tutto l’anno, quindi anche durante i mesi invernali è possibile visitarla e godere appieno delle sue attrazioni.

Lanzarote e l’overtourism delle Canarie

Negli ultimi anni, il fenomeno dell’overtourism ha fatto sentire la sua presenza anche sull’isola di Lanzarote, sebbene in misura molto minore rispetto alle altre destinazioni turistiche nelle Canarie. L’isola, con la sua bellezza naturale, le opere d’arte di César Manrique e il clima temperato, ha attirato un numero crescente di visitatori da tutto il mondo, portando con sé sfide legate alla gestione sostenibile del turismo. (Leggi anche: Basta turismo di massa: migliaia di residenti delle isole Canarie in protesta)

Nonostante Lanzarote non abbia subito un impatto così drammatico come, ad esempio, Tenerife o Gran Canaria, l’aumento costante del flusso turistico ha comunque generato diverse problematiche. Le zone costiere più popolari, come Puerto del Carmen e Playa Blanca, hanno visto la nascita di complessi turistici sempre più grandi e possono diventare affollate durante i mesi estivi o durante le festività, con conseguente congestione del traffico e lunghe code nelle principali attrazioni.

Nonostante l’eredità di Manrique, la valorizzazione delle attrazioni meno conosciute e le politiche di gestione ambientale volte a preservare il fragile ecosistema dell’isola, oggi anche Lanzarote si trova ad affrontare diverse sfide per mitigare gli impatti negativi del turismo di massa e a discutere la possibilità di inserire un’ecotassa sui visitatori, come ci ha anche raccontato Alfredo Diaz del Departamento Pedagógico Fundación Cesar Manrique :

Quello di Cesar Manrique è un discorso molto attuale, anche se l’aveva fatto più di trent’anni fa. Questo discorso era sostanzialmente dire basta a una a una crescita spropositata che non teneva conto delle dimensioni dell’isola. Lanzarote ha una capacità limitata e già ce l’aveva avvertito trentacinque anni fa. Purtroppo non è stato ascoltato fino in fondo e adesso Lanzarote si trova in un crocevia difficile

Anche se in misura molto minore rispetto al resto delle Canarie, anche Lanzarote, dunque, si trova oggi a fare i conti con gli effetti dell’overtourism che alza i prezzi degli affitti e rende impossibili ai residenti trovare case dove abitare senza dissipare tutte le loro entrate.

La crescita esponenziale, soprattutto su un’isola non è mai possibile e, purtroppo, quando ce ne rendiamo conto, è sempre troppo tardi. Manrique questo lo aveva già capito 30 anni fa. E mai come adesso la sua visione capace di andare oltre il profitto immediato, andrebbe riscoperta e diffusa più che mai. Un’eredità preziosa che rappresenta l’unica strada percorribile per il futuro sostenibile non solo di Lanzarote. Perché un altro tipo di turismo, più lento e rispettoso, non è solo possibile, ma necessario. Sempre senza cartelloni pubblicitari.

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