Latte in polvere e liquido per neonati senza olio di palma (la lista e i consigli degli esperti)

Come è ormai risaputo, l’olio di palma è contenuto in tantissimi prodotti. Non sono esenti neppure gli alimenti per l’infanzia tra cui biscotti per bambini e latte formulato, ovvero quello che fornisce nutrimento a tanti neonati non allattati al seno, o che seguono un allattamento misto (che prevede quindi sia latte materno che artificiale).

AL DI LA’ DEL LATTE MATERNO – Come è ormai risaputo, l’olio di palma è contenuto in tantissimi prodotti. Non sono esenti neppure gli alimenti per l’infanzia tra cui biscotti per bambini e latte formulato, ovvero quello che fornisce nutrimento a tanti neonati non allattati al seno, o che seguono un allattamento misto (che prevede quindi sia latte materno che artificiale).

Esiste poi anche un latte formulato detto “crescita” per bambini più grandi a cui, attraverso questa bevanda, si forniscono una serie di vitamine e minerali affiancando però il tutto ad un’alimentazione fatta anche di cibi solidi. Il discorso resta lo stesso: la maggior parte dei prodotti in commercio contiene olio di palma, a volte solo, in altri casi insieme a olio di soia, colza, girasole, ecc.

OLIO DI PALMA NEL LATTE FORMULATO: PERCHÉ?

Ma perché anche nel latte per neonati c’è olio di palma? Innanzitutto c’è da precisare che il latte formulato cerca di imitare (per quanto ciò sia possibile) la composizione del latte materno, l’alimento indiscutibilmente migliore per ogni bambino, dato che la madre lo produce secondo le specifiche necessità di suo figlio/a. Nel latte materno c’è una componente grassa che è di fondamentale importanza per lo sviluppo sano e forte dei piccoli, ecco quindi che di conseguenza serve mantenerla anche nel latte formula.

Abbiamo voluto capire meglio perché l’olio di palma o altri oli sono presenti già nel latte formulato per neonati e per fare questo abbiamo contattato due esperte.

La dottoressa Sabina Bietolini, biologa nutrizionista, specializzata in nutrizione preventiva per adulti e bambini e nutrizione veg in gravidanza, allattamento e svezzamento ci spiega che:

“L’olio di palma serve a rendere più appetitosi i preparati, essendo un grasso saturo è un po’ come potrebbe essere il burro e quindi dà una consistenza particolare agli impasti. L’inserimento nel latte per i bambini è dovuto al fatto che contiene grassi saturi e aumenta quindi il fattore energetico dell’alimento a basso costo”.

Paola Assunta Buccarella, medico omeopata e nutrizionista sottolinea poi che:

“Nelle confezioni di latte per l’infanzia sono presenti specifiche miscele di oli (tra cui palma, colza a basso contenuto di acido erucico, girasole e oli ricchi in acidi grassi polinsaturi) per ottenere una composizione di grassi simile a quella del latte materno e quindi adeguata alle esigenze nutrizionali dei lattanti e dei bambini. L’olio di palma viene utilizzato perché ricco di acido palmitico (il suo componente principale nella frazione di acidi grassi saturi e naturalmente contenuto anche nel latte materno), e per la sua alta percentuale di acidi grassi insaturi, quali acido oleico e linoleico (rispettivamente monoinsaturo e polinsaturo)”.

Ma davvero l’olio di palma che arriva nel latte artificiale è di buona qualità? La dottoressa Buccarella ci ricorda che:

“L’olio di palma vergine (appena estratto dalla pianta) ha effettivamente un alto contenuto di vitamine e sostanze antiossidanti ed inoltre non contiene colesterolo, a differenza di molti altri grassi alimentari, ed ha un contenuto di grassi saturi comunque inferiore al burro. Il palma utilizzato nei prodotti in vendita al supermercato dei Paesi occidentali, ha subito importanti processi di raffinazione che ne hanno si eliminato tutte le impurità ma, contemporaneamente, lo hanno privato di sostanze benefiche riducendolo ad un grasso di mediocre qualità“.

ALTERNATIVE ALL’OLIO DI PALMA

Ma è davvero necessario utilizzare proprio olio di palma o, al solito, è un’esigenza delle aziende produttrici? Dato che, sia pur raro, esiste anche latte artificiale senza questo grasso vegetale, non sarebbe meglio scegliere i prodotti che ne sono privi? Ci sono alcune marche che utilizzano ad esempio olio di girasole, quindi ciò è possibile oltre che auspicabile per il benessere della nostra terra e anche dei nostri figli. Ecco cosa ci ha detto in merito la dottoressa Bietolini:

“L’olio di palma potrebbe essere sostituito con un olio nettamente più salutare come l’olio di girasole però non c’è un mercato particolarmente avviato su questo settore. Inoltre l’olio di girasole ha un odore molto forte ed è molto dispendioso“.

Paola Assunta Buccarella specifica inoltre che:

L’olio di palma non è un ingrediente indispensabile o insostituibile. L’industria alimentare italiana è affezionata al palma perché da un punto di vista chimico è simile al burro e soprattutto perché costa poco rispetto ad altri oli vegetali più nobili e nutrizionalmente equilibrati. Tenendo conto che gli oli compongono fino al 25% della miscela di latte artificiale, gli oli di pregio fanno comunque lievitare il costo dei prodotti. Le aziende potrebbero creare una filiera italiana di oli vegetali per sostituire un prodotto non indispensabile quale il palma, che tra l’altro provoca deforestazione nei Paesi tropicali produttori (ad esempio la Malesia), con altri di migliore qualità. In questo modo si limiterebbe l’assunzione di un ingrediente già troppo presente nei prodotti alimentari destinati ai bambini e ragazzi. L’olio di palma può essere tranquillamente sostituito con olio di mais, girasole, arachide, soia, extravergine d’oliva, burro di cacao“.

POSSIBILI EFFETTI SULLA SALUTE

C’è poi un punto ancora non molto chiaro: che effetti potrebbe avere un consumo di olio di palma già in tenera età e continuato e costante nel tempo? Se il mercato non cambierà rotta, infatti, i piccoli nutriti con latte formulato contenente quest’olio continueranno poi a consumarlo sotto altre forme: biscotti, prodotti da forno e dolciari di vario genere, ecc. Non si rischia quindi un accumulo, e con che possibili conseguenze?

La dottoressa Bietolini ci spiega che:

Non ci sono studi specifici a riguardo ma consideriamo che i bambini vengono svezzati già a 4 mesi con la carne e il parmigiano, quindi loro i grassi saturi li conoscono benissimo. Gli effetti dei grassi saturi sulla salute anche quelli li conosciamo benissimo ma sono accettati dalla società. L’olio di palma in questo senso non fa dunque tutto questo scalpore. Tra l’altro non dovrebbe esserci per legge un latte formulato vaccino che provenga da allevamenti intensivi perché latte vaccino e proteine che ne derivano sono comunque cariche di molte sostanze tossiche dato che i mangimi contengono interferenti endocrini, alle mucche vengono dati ormoni e antibiotici e tutte queste sostanze vanno a finire nel latte”.

La dottoressa Buccarella ci spiega che:

Il problema non sta solo nella quantità utilizzata nel latte artificiale, quanto nell’accumulo: il neonato comincia già ad assumere olio di palma con il latte, poi in fase di svezzamento arriva il biscottino con olio di palma, poi cresce e arrivano le merendine e biscotti, tutti con olio di palma. L’olio di palma è presente nella stragrande maggioranza dei biscotti, delle merendine, degli snack salati. Basta fare un giro in un qualsiasi supermercato e leggere le etichette per rendersene conto. I ragazzi, ma anche noi adulti, ne assumiamo una quantità esagerata molto spesso senza saperlo, perché sulle etichette non è specificata la quantità esatta di palma che noi ingeriamo con quel prodotto. Il palma se assunto a piccole dosi non dà problemi, ma la quantità ingerita è decisamente più elevata di quella stabilita, e questo può comportare ripercussioni sulla salute per l’eccessiva presenza quotidiana di grassi saturi nella nostra dieta e di cui comunque non abbiamo bisogno”.

Nel dubbio meglio evitare e, dato che c’è la possibilità, scegliere diversamente. Può essere utile conoscere la lista di latte in polvere e liquido per neonati dove non è presente olio di palma:

– Latte in polvere – Crescendo Coop 1 (0 – 6 mesi)

– Latte Superpremium 1 – Bimbosan biologico (0 – 6 mesi)

Formulat pre1 – Dicofarm (per neonati tra i 2,5 e i 3,5 kg)

– Latte di asina biologico – Biomilkey

LATTE CRESCITA O PROSEGUIMENTO

Latte di proseguimento 2 – Crescendo Coop (6-12 mesi)

Latte Super Premium 2 – Bimbosan (6 mesi – 3 anni)

Latte crescita 3 liquido – Mellin (12 – 24 mesi)

Latte crescita biologico – Crescendo Coop (1-3 anni)

Latte Crescita 3 liquido – Granarolo (1-3 anni)

Latte crescita liquido Aptamil 3 (dopo l’anno)

Latte crescita 4 liquido – Mellin (24 – 36 mesi)

ALTERNATIVE VEGETALI

La situazione si complica se si vuole acquistare latte formulato senza olio di palma e contemporaneamente si ha bisogno di una bevanda che non contenga latte vaccino perché magari il bambino o la bambina è intollerante o per scelta. In questo caso l’alternativa fino allo svezzamento è solo Risolac in polvere della Plasmon, adatto a neonati fino al sesto mese di vita. C’è poi anche il Latte Aptamil 3 soya, adatto a bambini già più grandi.

I DANNI AMBIENTALI DELL’OLIO DI PALMA

La dottoressa Bietolini ci ricorda poi una cosa molto importante:

“Le persone devono capire che non è il caso di utilizzare alimenti estranei alla nostra area di provenienza, non soltanto per quello che contiene di per sé l’olio di palma nello specifico ma perché viene prodotto in zone del mondo molto lontane da noi, c’è da considerare il lungo trasporto e la manodopera a basso costo che fa sì che, nonostante il viaggio per arrivare fino a noi sia lungo, il prodotto sia comunque economico. Questo ci dovrebbe far pensare, dietro all’olio di palma c’è tantissima sofferenza umana ma anche animale. Non dovrebbe essere accettata una cosa del genere nel biologico e tanto meno nel latte formulato per bambini. Vengono distrutte foreste intere per le coltivazioni di palma. Non c’è soltanto l’alimento in sé e gli effetti sull’organismo ma anche quello che fà da un punto di vista etico e ambientale. Questo va sempre considerato”.

Un consiglio sempre valido è quello che ci dà la dottoressa Buccarella:

Leggere sempre le etichette di ogni prodotto che noi compriamo, questa è la migliore prevenzione che possiamo fare per la nostra salute e per quella dei nostri figli. Se consumato occasionalmente l’olio di palma non rappresenta un problema particolare per la salute delle persone. Le cose cambiano quando viene assunto ogni giorno, più volte al giorno. In questo caso sarà soprattutto il nostro sistema cardiocircolatorio a soffrirne maggiormente (come ogni volta che si esagera con il consumo di grassi)“.

Se proprio non possiamo allattare al seno e dobbiamo scegliere un latte artificiale cerchiamo il più possibile di farlo in maniera consapevole. Anche in questo caso, dunque, non dimenticate di leggere le etichette e, quando si può, date la precedenza alle alternative biologiche.

Francesca Biagioli

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