Anatra Corritrice: allevarle nel proprio orto?

Non volete usare sostanze chimiche nel vostro orto?Amate gli animali e soprattutto vi piacerebbe mangiare uova fresche tutti i giorni? Ecco la soluzione.

La Corritrice Indiana è forse una tra le più antiche anatre domestiche del mondo, tanto che le prime testimonianze (sculture nella pietra in un antichissimo tempio di Giava in Indonesia) risalgono a più di mille anni fa.

Gli europei conobbero tale animale durante il sedicesimo secolo, quando la carne e le uova conservate sotto sale di Corritrice Indiana vennero utilizzate per migliorare la dieta di marinai durante i viaggi di ritorno dall’Indonesia (tutto testimoniato da documenti presenti nel Museo Marittimo di Amsterdam). I primi esemplari arrivarono in Europa (più precisamente in Gran Bretagna) agli inizi dell’Ottocento.

Inizialmente ci fu un malinteso riguardo l’origine di queste anatre, tanto che allevatori e appassionati alla fine dell’Ottocento la cercarono in India, fallendo; questo probabilmente perchè il primo Comandante di nave che portò le prime Corritrici in Gran Bretagna apparteneva alla Compagnia delle Indie Orientale. Inoltre inizialmente l’Anatra Corritrice veniva chiamata “Anatra Pinguino”, nome che le rimase fino alla sua prima esposizione in Inghilterra, a Dumfries nel 1877, quando fu coniato il termine “Indian Runner”, per un’usanza praticata ancora oggi dagli allevatori indonesiani: alla fine dell’estate questi ultimi portano i loro branchi di Corritrice Indiana (composti anche da mille esemplari) dai villaggi al mercato, dove vengono poi venduti; lo spostamento avviene totalmente a piedi, le anatre camminano tutto il giorno e ogni sera vengono lasciate libere dentro un recinto smontabile presso campi di riso o un prato; quando raggiungono il mercato sono ormai adulte e fortificate da questo lungo viaggio. Tale usanza, praticata da millenni, ha favorito anche un miglioramento della fisionomia eretta dell’anatra oltre che la sua caratteristica di ottima pascolatrice. Ecco perchè il termine “Corritrice”.

Tale animale catturò subito l’attenzione di allevatori, tanto che si formarono subito due scuole di pensiero riguardo la selezione e lo standard della Corritrice Indiana:

– i “puristi”, che fondarono l’Indian Runner Duck Club (IRDC) e per i quali era importante mantenere la purezza della razza indonesiana, creando quindi una rete di contatti per mantenere le importazioni; per loro l’ideale di Corritrice Indiana era un’anatra che ricordasse nella forma del corpo la bottiglia di soda

– gli “utilitaristi”, che fondarono l’Utility Duck Club (UDC) e per i quali l’importante era creare una razza utile e quindi in grado di produrre grandi uova; gli esemplari con una linea troppo perpendicalare e con schiene troppo strette erano per loro da scartare in quanto avevano poco spazio tra le ossa del bacino e quindi non in grado di deporre uova abbastanza grandi. Cominciarono quindi una serie di incroci con le anatre locali

Solo tra il 1925 ed il 1926 venne risolta la questione: il segretario della UDC, Reginald Appleyard

pubblicò una serie di articoli sul Feathered World dove, attraverso degli schizzi, egli indicò il suo ideale di Corritrice Indiana; da allora, senza più discussioni, essa divenne l’anatra che ancora oggi viene allevata.

Di per sè comunque le Corritrici Indiane presentano una straordinaria produttività, e questo è dovuto ad un attento percorso di selezione portato avanti da contadini, allevatori e commercianti indonesiani durato secoli e forse anche millenni: è molto rustica ed è un’ottima pascolatrice, ed arriva a deporre anche 200 uova (65/70 g) all’anno; la deposizione inizia a 5-6 mesi. Solitamente non cova e questo è sempre frutto della selezione che ha favorito lo sviluppo di alcune caratteristiche (appunto la deposizione) a scapito di altre. Le femmine più giovani producono un maggior numero di uova, ma quelle delle anatre di 2-3 anni sono più grandi.

Ma oltre a tale caratteristica, che sicuramente alletta coloro che desiderano avere uova fresche tutti i giorni, avere un’anatra Corritrice può essere la soluzione per tenere “pulito” il proprio orto da lumache, insetti ed erbe infestanti, oltre ad ottenere dai suoi escrementi un fertilizzante organico naturale. Inoltre è semplice da allevare, non richiede un particolare alloggio, ma è sufficiente un riparo, un recinto e abbondante acqua fresca.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook