Ego: il più grande nemico dello yoga

Il peggior nemico dello yoga è l'ego. Impariamo a lasciarlo andare per una buona pratica.

Spesso ci si dimentica che lo yoga non è solo una disciplina che ci deve aiutare a dimagrire o che rimette a posto la schiena e quell’ernia che fa male…Lo yoga è un percorso molto più profondo, interiore e personale che incontra anche una pratica fisica. Imparare a respirare con consapevolezza, sentire la nostra energia interiore sono aspetti della pratica yoga che fanno sì che anche il nostro corpo ritrovi un equilibrio e una salute che sembrava aver perso.. ecco perché dimagriamo, diventiamo più tonici, ci sentiamo meglio.

Ma è una conseguenza dello yoga, non è lo yoga.

Spiegare questo agli allievi non è facile, perché ognuno si avvicina alla pratica per motivazioni diverse. Tuttavia ciò che possiamo imparare oggi, è che lo yoga non alimenta l’ego.

Fare yoga per dimagrire, per avere un corpo più bello non è il senso dello yoga perché questo aspetto va ad alimentare un ego che nella pratica dello yoga invece scompare.

Evitiamo gli specchi. Nei centri yoga è bene non avere degli specchi perché saremo attratti dalla nostra immagine e porteremo la nostra attenzione a quel corpo riflesso e non al nostro. Non avremo la minima consapevolezza del nostro reale corpo nel quale ci troviamo.

Lasciamo il merchandising: tute, tappetini, libri, musiche sullo yoga sono oggetti superflui… lasciamoli andare. Non ci servono spazi enormi, ma quello per il nostro tappetino, non ci servono abiti particolari, basta essere comodi, non ci servono mille libri, ma la nostra esperienza. Lo yoga è buona volontà ma soprattutto corpo e respiro, anima e fisico. Il resto è superfluo.

Viviamo la nostra pratica privatamente. Il percorso che si fa durante lo yoga è lungo e complesso. Intraprenderlo in modo consapevole vuol dire fare un lavoro su se stessi molto difficile a volte anche doloroso. Questo è un percorso personale. Imparare a fare le asana più strane è un mezzo per stare meglio con il nostro respiro, non è un’abilità da mostrare agli amici come fenomeni da circo. Non è un vanto sulla spiaggia. Facciamo sì che la nostra abilità riempi noi stessi e i nostri sensi, non serva ad attirare l’ammirazione degli altri. Quello non è yoga, ma vanità.

Il consiglio di oggi è semplice: riscopriamo la bellezza della pratica individuale, semplice, senza fronzoli, senza accessori ma solo con noi stessi e il nostro corpo, mosso dal respiro.

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