Apple nella bufera: ecco cosa succede davvero al tuo iPhone quando lo dai in permuta

Apple (come greenwashing comanda) non intende far sapere che in molti casi preferisce distruggere i vecchi telefonini anziché rigenerarli. Il motivo? Nessuno comprerebbe i nuovi modelli

Apple pubblicizza la sua rete di “robot trituratori” e la rete appaltatori come il modo più ecologico per riutilizzare i vecchi smartphone o dispositivi vari. Ma una lunga battaglia giudiziaria e un’indagine hanno gettato luce sui segreti dell’industria del riciclaggio.

Vi siete mai chiesti, infatti, cosa succede al vostro iPhone una volta che lo avete dato in permuta in cambio di uno nuovo?

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Le cose stanno così: apparentemente il colosso di Cupertino ha deciso di non procedere con una causa contro un appaltatore noto come GEEP che paga per far rottamare più di 250mila unità iPhone ogni anno. Si tratta di dispositivi assolutamente funzionanti, molti dei quali avrebbero potuto essere ripristinati alle impostazioni di fabbrica, rigenerati e venduti sul mercato degli smartphone usati. Ma così non è stato.
Secondo una indagine condotta da Bloomberg, Apple avrebbe scoperto che almeno 99.975 di questi iPhone sono stati spediti da GEEP in Cina, dove sono stati venduti sul mercato dei dispositivi usati di quel Paese.

Apple povera vittima quindi? Non esattamente.

Andando ancora con ordine, nel 2020 Apple ha intentato una causa contro la GEEP per violazione del contratto, ma non c’è stato alcun seguito, tanto che la causa verrà automaticamente ritirata nel gennaio 2025 se Apple non continuerà ad andare avanti con la sua azione legale e in agosto prossimo verrà automaticamente archiviata anche la causa intentata da GEEP contro tre ex dipendenti ritenuti responsabili del furto delle unità iPhone.

La domanda quindi sorge spontanea: perché se da Cupertino sono stati inviati a GEEP più di 530.000 iPhone, 25.000 iPad e 19.000 Apple Watch da smaltire nei primi due anni del contratto, Apple stessa dovrebbe decidere di non intraprendere un’azione legale in quella che potrebbe essere una facile vittoria?

Semplicemente perché Apple non voleva che si venisse a sapere che aveva triturato e demolito centinaia di migliaia di unità iPhone funzionanti per evitare che questi telefoni sottraessero introiti tramite le vendite di nuovi modelli di iPhone più costosi. Ancora una volta, dunque, comunico strategie green ma non le metto in pratica: greenwashing.

QUI l’inchiesta di Bloomberg.

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