L’impatto dell’IA sull’approvvigionamento energetico sarà devastante: ChatGPT consuma 10 volte di più di Google

Il consumo energetico dell’intelligenza artificiale potrebbe diventare un serio problema per la sostenibilità dato che i data center potrebbero consumare fino un quarto dell’elettricità della rete statunitense

L’allarme lanciato dall’amministratore delegato di Arm, Rene Has, sul crescente consumo energetico dell’intelligenza artificiale solleva serie preoccupazioni riguardo alla sua sostenibilità futura. Has ha evidenziato il potenziale impatto devastante sull’approvvigionamento energetico.

A suo dire, infatti, i data center dell’IA potrebbero arrivare a consumare fino a un quarto dell’elettricità della rete statunitense. Questo avvertimento si basa su dati preoccupanti emersi anche da un rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), che ha sottolineato la natura ad alta intensità energetica dei processi di IA.

Il rapporto dell’IEA rivela che una singola richiesta elaborata da ChatGPT consuma dieci volte più energia rispetto a una ricerca standard su Google, evidenziando l’urgente necessità di migliorare l’efficienza delle tecnologie AI.

Inoltre una transizione completa del motore di ricerca di Google all’intelligenza artificiale potrebbe aumentare il suo consumo annuale di elettricità da 1 a 11 terawattora. Queste cifre mettono in luce la pressante necessità di adottare misure normative rigorose per frenare il crescente consumo energetico dell’IA.

Sora e Grok 3 consumano circa 3740 kilowattora all’anno

I recenti progressi dell’IA, come quelli dell’iterazione di Sora e del regime di addestramento di Grok 3, richiedono una quantità significativa di risorse energetiche. Ad esempio, l’attuale iterazione di Sora impiega una GPU Nvidia H100 per un’ora per generare solo cinque minuti di contenuto video, mentre il regime di addestramento di Grok 3 richiede ben 100.000 Nvidia H100, ciascuna delle quali consuma circa 3740 kilowattora all’anno.

Le preoccupazioni di Has sulla sostenibilità delle tendenze attuali non sono infondate, considerando che solo il 22% dell’elettricità negli Stati Uniti proviene da fonti rinnovabili. Ciò lascia uno scarso quantitativo di energia disponibile per soddisfare le crescenti richieste dell’industria dell’IA.

Di fronte a questa imminente crisi energetica, cresce la pressione per una regolamentazione più severa e un impegno concertato per migliorare l’efficienza e promuovere la transizione verso fonti di energia rinnovabili.

Senza tali interventi, il consumo energetico dell’IA rischia di diventare insostenibile, con conseguenze gravi sull’ambiente e sull’approvvigionamento energetico globale. È dunque fondamentale agire ora per garantire un futuro sostenibile per l’IA e per il pianeta.

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