Piramide di Micerino a Giza: potremmo non vederla mai più come siamo stati abituati fino a ora

Nonostante le rassicurazioni del governo egiziano, non tutti sono concordi con il piano di restauro della piramide di Micerino a Giza per la sua natura invasiva

L’avvio del restauro della piramide di Micerino a Giza come parte di un piano triennale condotto in collaborazione tra il governo egiziano e un team di archeologi giapponesi ha suscitato reazioni contrastanti tra gli esperti del settore e parecchie polemiche.

La piramide di Micerino è la più piccola delle tre piramidi principali sul complesso di Giza, costruito circa 4000 anni fa, ed è caratterizzata dal suo rivestimento esterno originario in granito, in gran parte eroso dall’usura del tempo.

L’obiettivo del progetto di restauro è di ripristinare l’antico splendore della piramide, focalizzandosi sul recupero del rivestimento esterno per restituire all’edificio la sua forma e bellezza originali. Tuttavia questa iniziativa ha sollevato perplessità e malcontento tra alcuni egittologi e archeologi.

Il botta e risposta tra esperti e governo

Monica Hanna, una studiosa del settore, ha espresso la sua opposizione al progetto, definendolo “assurdo nella gestione del patrimonio egiziano”. Il restauro, basato sulla volontà di restituire l’aspetto originale della piramide, è stato criticato per la sua natura invasiva.

Alcuni esperti ritengono che la tomba, soggetta all’usura del tempo e agli agenti atmosferici, dovrebbe essere preservata nelle sue condizioni attuali, in modo da renderla ancora di più una testimonianza autentica del passato.

Il governo egiziano, tuttavia, sostiene che il restauro sia un “dono dell’Egitto al mondo” e lo ha definito il “progetto del secolo”. Secondo il capo della missione egiziano-giapponese Mostafa Waziri nonché responsabile dei lavori, per la prima volta sarà possibile vedere la piramide così come era stata costruita nell’antichità.

Nonostante queste parole, la discussione sul restauro della piramide di Micerino non si è placata con tanti che ritengono che alcuni beni siano da considerare sacri e intoccabili. C’è anche chi ironizza chiedendosi quando verrà “raddrizzata” la Torre di Pisa. Commenti sarcastici a parte, c’è da chiedersi: è giusto autorizzare il restauro di opere con interventi così invasivi o è meglio far risaltare i segni del tempo?

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