Scoperto nuovo effetto collaterale dell’accesso precoce dei bambini a smartphone e social (ha a che fare con la scuola)

Avere accesso precoce a smartphone e social media può avere un impatto negativo significativo sul rendimento scolastico: i risultati di un nuovo studio

L’uso intensivo e precoce degli smartphone da parte dei giovani non favorisce l’apprendimento e, anzi, riduce le performance scolastiche di molti studenti. Questo è il risultato di una ricerca condotta dall’Università Milano-Bicocca e Supsi, che evidenzia come l’acquisizione anticipata di smartphone influenzi negativamente la competenza linguistica, soprattutto per gli utenti intensivi dei media.

Un nuovo studio, “Eyes Up” (EarlY Exposure to Screens and Unequal performance), coordinato dal dipartimento di Sociologia dell’Università Bicocca di Milano e sostenuto da Fondazione Cariplo, intende approfondire come l’accesso precoce agli strumenti digitali influenzi l’apprendimento e il benessere generale degli studenti.

Marco Gui, direttore del Centro Benessere Digitale di Milano-Bicocca, ha anticipato che l’uso precoce dei social network ha un impatto negativo ancora più marcato rispetto agli smartphone sul rendimento scolastico e sul benessere degli studenti.

Una valutazione inferiore di quasi un punto

È importante notare che parliamo di correlazione e non di causalità. Gui sottolinea che per dimostrare una causalità effettiva sarebbero necessari esperimenti eticamente complessi, come osservare gemelli con diete digitali diverse o studiare popolazioni simili con accesso differenziato alla tecnologia. Tuttavia anche studi longitudinali, che seguono gli individui nel tempo, richiedono tempo per fornire evidenze concrete.

La ricerca si concentra sull’età di primo accesso alle tecnologie. I risultati mostrano che chi ha creato un profilo social prima della quinta elementare ha avuto, all’esame di terza media, una valutazione inferiore di quasi un punto rispetto a chi ha iniziato a usare i social più tardi.

Lo studio, basato su questionari compilati da oltre 6.600 studenti lombardi di seconda e terza superiore, sarà messo in relazione con i risultati delle prove Invalsi per ottenere uno studio longitudinale completo. L’obiettivo è analizzare la correlazione tra uso della tecnologia e rendimento scolastico nel tempo. Gui prevede che i risultati confermeranno la correlazione negativa, soprattutto per i gruppi più vulnerabili.

Molti studi stanno esaminando l’effetto delle tecnologie sui giovani, concentrandosi sul concetto di “generazioni fragili”. L’uso eccessivo dei media digitali potrebbe portare a un sovraccarico cognitivo, riducendo le performance di apprendimento. Gui suggerisce che il problema non risiede nella natura del mezzo digitale, ma nelle regole di mercato che influenzano l’uso e l’accesso ai contenuti.

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