Scuola, si cambia: ritornano i “vecchi” giudizi alla primaria e basta cellulari in classe (anche per la didattica)

Ci sono grosse novità nel mondo della scuola. In primis ritornano i giudizi, verrà poi dato più peso alla condotta e sarà sancito il divieto di usare il cellulare in classe

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato il ritorno alle formule più comprensibili per i giudizi nelle pagelle degli alunni delle scuole elementari a partire dal prossimo anno scolastico. L’obiettivo è rendere i giudizi più chiari per genitori e studenti, sostituendo le formule ritenute astruse introdotte di recente.

Il cambiamento è previsto da un emendamento al disegno di legge sulla revisione del “voto in condotta” nelle scuole, attualmente in discussione presso la Settima commissione del Senato. Ma cosa significa tutto questo?

Secondo il Ministro Valditara, l’intenzione non è tornare ai voti del passato, ma piuttosto adottare un giudizio sintetico più tradizionale con una scala di gradazioni comprendente: insufficiente, sufficiente, discreto, buono e ottimo. Si sta anche valutando l’aggiunta della possibilità di inserire il giudizio “gravemente insufficiente”.

Il precedente sistema, introdotto nel 2020, utilizzava livelli di apprendimento per i giudizi: avanzato, intermedio, base e in via di prima acquisizione, ma è stato considerato di difficile lettura. Con il nuovo sistema, i giudizi saranno più chiari e comprensibili per tutti gli interessati.

Il disegno di legge prevede anche inasprire le norme per valutare la condotta degli studenti e introdurre cambiamenti rispetto alla riforma varata tre anni fa. In particolare si prevede che tutte le scuole medie e superiori esprimano i voti in decimi nel primo e nel secondo quadrimestre, evitando la pratica di alcuni istituti che non assegnano voti nel primo quadrimestre.

Stop a cellulari in classe anche per scopi didattici

Altro tema su cui ci sarà una stretta è quello dei cellulari in classe. Nel corso di un’intervista, il Ministro ha confermato che si sta pensando ad un divieto dell’uso di smartphone alle elementari e alle medie, anche per scopi didattici, che si estenderà anche alla limitazione dei tablet.

Il motivo è presto detto: sono una distrazione che va ad incidere negativamente sull’apprendimento. A ciò si aggiunge il fatto che alimentano la tensione tra studenti e docenti. Queste sono state le sue parole:

Nelle prossime linee guida del ministero, vi sarà un passo in più: il cellulare verrà di fatto vietato alle scuole dell’infanzia, alle elementari e alle medie anche per scopi didattici. E alle elementari e alle medie verrà suggerito di evitare l’uso del tablet. Sia per questioni di didattica, naturalmente, sia perché spesso l’utilizzo in proprio di smartphone e tablet diventa nel rapporto tra studenti e docenti un elemento di tensione, che in alcuni casi porta anche all’aggressione del personale scolastico. Meno distrazioni, più responsabilità, più delega.

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