Cancro al cervello: nuovo metodo riesce a sradicare i tumori cerebrali lasciando “affamate” di colesterolo le cellule cancerose

Una nuova ricerca ha fatto luce sul comportamento delle cellule tumorali del glioblastoma. I ricercatori hanno dimostrato come eliminare la malattia, lasciando morire di fame le cellule maligne

Uno studio dell’Università di Tel Aviv è riuscito a sradicare completamente il glioblastoma, un tipo altamente letale di cancro al cervello.

I ricercatori hanno utilizzato un metodo che hanno sviluppato sulla base della scoperta di due meccanismi critici nel cervello, che supportano la crescita e la sopravvivenza del tumore: uno protegge le cellule tumorali dal sistema immunitario, mentre l’altro fornisce l’energia necessaria per una rapida crescita del tumore.

Entrambi i meccanismi sono controllati da cellule cerebrali chiamate astrociti e, in loro assenza, le cellule tumorali muoiono e vengono eliminate.

I ricercatori hanno spiegato che:

Il glioblastoma è un cancro al cervello estremamente aggressivo e invasivo, per il quale non esiste un trattamento efficace noto. Le cellule tumorali sono altamente resistenti a tutte le terapie conosciute e, purtroppo, l’aspettativa di vita dei pazienti non è aumentata significativamente negli ultimi 50 anni. I nostri risultati forniscono una base promettente per lo sviluppo di farmaci efficaci per il trattamento del glioblastoma e di altri tipi di tumori cerebrali.

Lo studio

I ricercatori hanno eliminato gli astrociti attivi attorno al tumore, e hanno scoperto che in presenza di questi il glioblastoma riesce a svilupparsi.

Applicando un metodo per eradicare in modo specifico gli astrociti vicino al tumore, hanno osservato che il cancro è scomparso in pochi giorni.

Quindi, in assenza di astrociti il tumore è scomparso rapidamente e, nella maggior parte dei casi, non si è verificata alcuna ricaduta, indicando che gli astrociti sono essenziali per la progressione e la sopravvivenza del tumore.

Pertanto, hanno studiato i meccanismi sottostanti: in che modo gli astrociti si trasformano da cellule che supportano la normale attività cerebrale, in cellule che supportano la crescita di tumori maligni?

Per rispondere a queste domande, i ricercatori hanno confrontato l’espressione genica di astrociti isolati da cervelli sani e da tumori di glioblastoma.

Hanno trovato due differenze principali, identificando così i cambiamenti che subiscono gli astrociti quando esposti al glioblastoma.

Il primo cambiamento è stato nella risposta immunitaria al glioblastoma. In particolare, hanno scoperto che gli astrociti cambiano la capacità delle cellule immunitarie reclutate di attaccare il tumore, proteggendo così il cancro e facilitandone la crescita.

Il secondo cambiamento attraverso il quale gli astrociti supportano il glioblastoma è modulando il loro accesso all’energia, attraverso la produzione e il trasferimento di colesterolo alle cellule tumorali.

Gli astrociti che circondano il tumore aumentano la produzione di colesterolo e lo forniscono alle cellule tumorali.

Di conseguenza, i ricercatori hanno visto che se gli astrociti vicino al tumore smettevano di esprimere una specifica proteina che trasporta il colesterolo (ABCA1), le cellule tumorali non avevano più energia e morivano da sole.

Il Dr. Mayo ha osservato che:

Questo lavoro getta nuova luce sul ruolo della barriera ematoencefalica nel trattamento delle malattie del cervello. Lo scopo normale di questa barriera è proteggere il cervello impedendo il passaggio di sostanze dal sangue al cervello stesso. Ma in caso di una malattia cerebrale, questa barriera è considerata un ostacolo al trattamento. I nostri risultati suggeriscono che, almeno nel caso specifico del glioblastoma, la barriera ematoencefalica potrebbe essere benefica per i trattamenti futuri, poiché genera una vulnerabilità unica: la dipendenza del tumore dal colesterolo prodotto dal cervello. Pensiamo che questa debolezza possa tradursi in un’opportunità terapeutica unica.

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Fonte: Oxford Academy

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