Gli scienziati hanno trovato un modo per riprogrammare le cellule e rivoluzionare la medicina rigenerativa

Un nuovo studio rivoluzionario ha sviluppato un modo per ricreare e riprogrammare le cellule, in modo da crearne altre molto più simili alle cellule staminali embrionali

Un gruppo di scienziati ha sviluppato un metodo per riprogrammare le cellule umane, in modo che imitino le cellule staminali embrionali altamente plastiche che possono essere usate nella medicina rigenerativa.

Essenzialmente, cancellando la “memoria” della cellula, il team ha creato le cosiddette cellule staminali pluripotenti indotte (iPS), che potrebbero essere utilizzate per rigenerare o riparare tessuti e organi malati.

Le cellule iPS sono un tipo di cellula pluripotente che può essere ottenuta riprogrammando cellule umane adulte mature (cellule “somatiche”) in uno stato simile a cellule staminali embrionali.

Ciò significa che hanno la capacità di differenziarsi in qualsiasi cellula del corpo. Sono stati dimostrati per la prima volta nel 2006 e hanno una miriade di potenziali usi biomedici e terapeutici, tra cui la modellazione delle malattie, lo screening dei farmaci e le terapie cellulari.

I ricercatori sono riusciti a creare cellule iPS che assomigliano e si comportano molto più come cellule staminali embrionali, con pochissime differenze tra le due.

Il primo autore, il dottor Sam Buckberry, ha spiegato come il team è riuscito a raggiungere questa impresa rivoluzionaria, prima studiando i cambiamenti nell’epigenoma delle cellule somatiche, poi individuando quando sono comparse le anomalie epigenetiche .

Le cellule generate sono state poi differenziate in molti altri tipi di cellule, inclusi neuroni corticali, cellule muscolari scheletriche e cellule epiteliali polmonari.

La riprogrammazione corregge la memoria epigenetica e le aberrazioni, producendo cellule [iPS] che sono molecolarmente e funzionalmente più simili alle cellule staminali embrionali. Prevediamo che la riprogrammazione diventerà un nuovo standard per le applicazioni biomediche e terapeutiche e fornirà un nuovo sistema per studiare la memoria epigenetica.

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Fonte: Nature

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