Nel latte materno le cellule mammarie sono ancora vive e possono aiutare nella ricerca contro il cancro al seno

Lo studio ha messo a confronto cellule mammarie espulse con il processo di allattamento e cellule di donne che non hanno allattato

Allattare al seno fa bene, non solo al bambino ma anche alla mamma. Come già dimostrato da alcuni studi, l’allattamento al seno svolge una funzione protettiva contro lo sviluppo di forme di tumore della mammella. Ma perché accade questo? Il cancro al seno è una malattia trasversale, che colpisce donne di età diverse e in forme variegate: è pertanto complicato determinare una relazione stabile e concreta fra l’allattamento e lo sviluppo della malattia. Tuttavia, una nuova ricerca ha provato a rispondere a questo interrogativo.

I ricercatori hanno analizzato alcune cellule mammarie all’interno del seno, che generalmente vengono espulse con il latte, per comprendere meglio come l’allattamento possa fare bene anche alla salute della mamma. È emerso che esistono cellule diverse in un seno che allatta rispetto ad un seno che non ha allattato: cambiamenti a livello ormonale, che si manifestano in queste cellule, possono nascondere una risposta sul perché il tumore colpisca alcune donne e non altre. (Leggi anche: L’allattamento al seno è migliore, checché ne dica la pubblicità!)

I ricercatori hanno osservato le cellule mammarie presenti nel latte di nove donne che hanno allattato al seno per un periodo inferiore ai 12 mesi e su queste hanno condotto un’analisi genetica. I risultati sono stati poi messi a confronto con quelli relativi alle cellule mammarie di alcune donne che si sono sottoposte ad un intervento chirurgico di riduzione del seno per motivi estetici.

@ Nature Communications

Confrontando i due tipi di cellule è emerso che alcuni geni aumentano la loro espressione durante la fase dell’allattamento – in particolare quelli connessi al metabolismo e all’immagazzinamento degli acidi grassi, ma anche alla risposta immunitaria e al trasporto di sostanze come lo zinco. Ma non solo: l’osservazione ha permesso di individuare anche due distinte popolazioni cellulari responsabili della produzione di latte nelle donne in allattamento.

Saranno necessari ulteriori studi per comprendere come questa differenziazione nelle cellule mammarie possa incidere nella salute futura della donna, ma certamente questo primo passo in avanti è molto importante. I ricercatori intendono concentrare ora i loro studi per comprendere come il corpo della donna cambi dopo il sopraggiungere di una seconda (o anche di una terza) gravidanza: analizzare campioni di latte materno della stessa donna, raccolti in momenti diversi della sua vita, potrebbe rivelare maggiori informazioni sulla correlazione fra allattamento e prevenzione di malattie tumorali.

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Fonte: Nature Communications

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