Esclusa da un concorso pubblico perché ex paziente oncologica, il video appello per far valere davvero il diritto all’oblio

Lo sfogo di Lucia Palermo, ritenuta non idonea ad un concorso pubblico perché ex paziente oncologica: il suo appello a rivedere questa situazione

Nel 2023 si può essere esclusa da un concorso pubblico perché ex paziente oncologica? Purtroppo in Italia ancora sì. Lo sa bene Lucia Palermo, di Caserta, che però ha deciso di non stare tacere e ha voluto far conoscere la sua storia (che è uguale a quella di molti altri) a tutti.

La sua petizione lanciata su Change.org ha infatti superato le 30.000 firme. L’obiettivo è chiedere di rivedere le norme che hanno fatto sì che fosse tagliata fuori da un concorso pubblico poiché dichiarata non idonea avendo avuto un tumore.

Perfettamente guarita, ma non per lo Stato

Ha spiegato nel testo della sua campagna e nel video-appello che la accompagna, entrambi rivolti a Governo e Parlamento:

In un certo qual senso, le norme equiparano chi ha avuto un tumore a un pregiudicato e questo non è giusto. Dopo aver superato il cancro al seno nel 2021, sono stata dichiarata non idonea in un concorso pubblico per ‘psicologo nella guardia di finanza’ perché ero una ex paziente oncologica. Ero stata operata d’urgenza e sottoposta a chemioterapia e radioterapia neoadiuvante (cioè per pura prevenzione).

Un cancro da cui è perfettamente guarita, ma non per lo Stato. Ed ora non avrà più la possibilità di rifarsi e realizzare il suo sogno:

Io, oggi, seguo la terapia ormonale e sto bene. Dopo anni di studio, master, impegno, ho visto il mio sogno infrangersi perché ho avuto una malattia. I concorsi pubblici hanno un limite di età, quindi non potrò più partecipare.

Certo, vi abbiamo annunciato con gioia la proposta di legge sull’oblio oncologico che è stata approvata alla Camera all’unanimità. Eppure nemmeno questo per lei basterebbe:

L’attuale proposta di legge sull’oblio oncologico, purtroppo, non risolverebbe nulla in questi casi, perché prevede che siano passati 10 anni dalla fine della malattia.

Il decreto equipara chi sopravvive al cancro a chi è ancora malato

Di qui il suo appello a cambiare le cose, quanto meno per dare ad altri un futuro diverso dal suo:

Vi chiedo una mano affinché possiamo finalmente cambiare la normativa e impedire a queste ingiustizie di ripetersi per tutte le persone come me. Il decreto in questione, a cui il bando fa riferimento, equipara chi sopravvive al cancro alla mammella a chi è ancora malato ritenendo quindi il post-cancro incompatibile con la vita militare.

Per Lucia questa è una vera e propria discriminazione, dato che per gli specialisti lei è perfettamente in salute:

Ma se ho superato tutte le prove mediche, psicoattitudinali e fisiche e se ci sono diversi oncologi che hanno scritto nero su bianco quanto io sia pienamente in salute e in grado di svolgere qualsiasi attività senza alcun problema, questa è una pura discriminazione burocratica. Penso sia necessario modificare questo decreto, visto che oggi chi sopravvive al cancro ha un’aspettativa di vita pari a chi non ha mai avuto un tumore.

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Fonte: Change.org

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