Ritrova la felicità con la tecnica dei 6 passi di Daniel Lumera, ti farà riscoprire meraviglia e pace interiore

Per portare più felicità nella nostra vita, il naturalista Daniel Lumera suggerisce sei piccole pratiche da portare avanti ogni giorno: ecco quali sono

Cosa vuol dire “essere felici”? Nei nostri articoli parliamo spesso di felicità e di strategie per raggiungerla, ricordando sempre che non si tratta di un momento effimero, ma piuttosto di un viaggio che dura tutta la vita.

Daniel Lumera, biologo naturalista e profondo conoscitore delle discipline orientali, ci offre una guida preziosa nel suo libro “Come se tutto fosse un miracolo“.

Attraverso sei semplici passi, detti “carismi”, Lumera ci invita a riscoprire la meraviglia che ci circonda e a riconnetterci con la nostra natura più autentica, aprendo le porte a una vita più appagante e ricca di significato.

Attenzione, però: i sei passi di Daniel Lumera non sono una formula magica che risolve tutti i problemi, bensì un invito a intraprendere un viaggio di scoperta interiore che richiede pazienza, tempo e impegno.

Attraverso la pratica quotidiana e costante di questi principi, possiamo imparare a vivere con maggiore consapevolezza, gratitudine e gioia, riscoprendo la meraviglia che giace già dentro di noi.

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Utilizza le parole con saggezza

Non ci pensiamo mai, ma le parole hanno un potere immenso, capace di influenzare non solo le persone che ci circondano, ma anche la nostra stessa biologia.

Il primo passo verso la felicità consiste nell’essere onesti con noi stessi e con gli altri, utilizzando le parole con consapevolezza e sincerità.

Dire quello che sentiamo e sentire quello che diciamo ci permette di costruire relazioni più autentiche e di evitare inutili fraintendimenti.

Liberati dai “sospesi”

Quante volte rimandiamo compiti o decisioni, ma anche discussioni e confronti, lasciando che la loro ombra incomba sulla nostra serenità?

I “sospesi”, come li chiama Lumera, sono come elastici che ci tirano indietro, impedendoci di avanzare con serenità.

Ecco dunque un piccolo consiglio per eliminare i “sospesi” dalla nostra vita: entro tre giorni da quando si creano, dobbiamo riuscire a risolverli. Solo in questo modo ci libereremo dal peso dell’ansia e del malessere.

Dona

Il terzo passo ci invita a donare tempo, energie e risorse in modo altruistico, senza aspettarci nulla in cambio.

Doniamo il nostro tempo a un amico che ha bisogno di essere ascoltato, la nostra energia al nostro genitore anziano che necessita di aiuto, le nostre competenze per aiutare un fratello alle prese con un problema difficile da risolvere.

La vera ricchezza della nostra esistenza risiede nel dare, non nel ricevere – e questo gesto di generosità ci apre a una dimensione di gioia e di appagamento profonda.

Del resto, se ci pensiamo, la vita stessa è un dono prezioso, e condividerlo con gli altri è un modo potente per rafforzare il nostro legame con l’universo.

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Riscopri la meraviglia

Il quarto carisma ci invita a riscoprire la meraviglia, a guardare il mondo con occhi nuovi e a stupirci di fronte alla vastità e alla complessità della natura: purtroppo, la frenesia della vita quotidiana ci porta spesso a dimenticare la bellezza che ci circonda.

Un semplice atto di follia consapevole, come osservare le stelle o ascoltare il canto degli uccelli, può bastare per riaccendere la scintilla della meraviglia dentro di noi.

Abbraccia il vuoto

La nostra tendenza naturale è quella di riempire ogni spazio vuoto con cose, impegni e pensieri. Il quinto passo ci invita a fare il contrario.

Proviamo a creare del vuoto dentro di noi, per accogliere nuove esperienze e nuove possibilità. Il vuoto così come la noia non sono da temere, ma da considerare come un terreno fertile per la creatività e l’ispirazione.

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Ritrova la pace interiore

Infine, l’ultimo passo ci guida verso la scoperta di diverse tipologie di pace interiore: la pace del cuore, la pace della mente e la pace che deriva dal lasciar andare il controllo.

La pace non è l’assenza di conflitti esterni, ma uno stato di benessere profondo che nasce dall’accettazione di sé e del mondo che ci circonda.

In questo contesto, pratiche come lo yoga, la meditazione o la mindfulness possono rivelarsi strumenti preziosi per coltivare la pace interiore e per sentirsi finalmente a casa nel proprio corpo.

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