Longevità: nuovo studio rivela il miglior cibo per vivere più a lungo e in salute

Secondo una recente ricerca consumare tre o più porzioni di frutti di bosco a settimana può allungare la vita

Secondo una recente ricerca consumare tre o più porzioni di mirtilli a settimana può allungare la vita

Un nuovo studio ha trovato uno dei migliori alimenti per aiutare la memoria, mantenere il cuore in salute e invecchiare in modo sano. È risaputo che i cibi che mangiamo possono influenzare il nostro benessere, e ora ci sono prove certe che mangiare determinati alimenti, come i mirtilli, potrebbe influenzare il nostro benessere cognitivo e avere un impatto positivo anche sulla longevità. (Leggi anche: Meravigliosi mirtilli: meglio dei farmaci per abbassare la pressione)

Lo studio pubblicato sull’International Journal of Food Science and Nutrition ha scoperto che i mirtilli, potrebbero influenzare la nostra funzione cognitiva, migliorare la memoria e la funzione esecutiva. Ulteriori studi sui benefici dei mirtilli hanno anche osservato miglioramenti nel controllo cognitivo dell’umore, il che significa che questo superfood potrebbe svolgere un ruolo importante nell’aiutare a gestire l’ansia e la depressione.

I mirtilli contengono specifiche molecole di flavonoidi, che combattono i danni al DNA e rallentano i danni legati all’età. Sono anche in grado di proteggere le regioni cerebrali associate alla memoria dai danni ossidativi e infiammatori, contribuendo ad aumentare la longevità. Questi frutti sono stati collegati a tassi più lenti di declino cognitivo, e a una migliore memoria e prestazioni esecutive con l’avanzare dell’età; in più, consumarne tre o più porzioni a settimana potrebbe ridurre il rischio di infarto fino al 34%.

Gli effetti positivi sono stati osservati nel consumo di estratti di frutta, succhi e mirtilli interi a dosi equivalenti a una tazza di mirtilli freschi: quantità che possono essere facilmente raggiunte all’interno di una dieta normale; ad esempio, essendo molto versatili in cucina possono essere consumati a merenda o a colazione nello yogurt, con i pancake, per arricchire il porridge, oppure in un frullato di frutta fresca.

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Fonte: Journal of Food Science and Nutrition; PubMed

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