Se il bambino non cresce potrebbe essere colpa della celiachia

Celiachia. Una patologia sempre più diffusa nel nostro paese che può manifestarsi già nei primi anni di vita. E' importante saper cogliere gli eventuali segnali anche nei bambini, tra questi non solo vomito, diarrea e disturbi gastrointestinali ma anche un problema di crescita (non sempre però da imputare alla presenza di celiachia).

Celiachia. Una patologia sempre più diffusa nel nostro paese che può manifestarsi già nei primi anni di vita. È importante saper cogliere gli eventuali segnali anche nei bambini, tra questi non solo vomito, diarrea e disturbi gastrointestinali ma anche un problema di crescita (non sempre però da imputare alla presenza di celiachia).

Quando i genitori notano un arresto della crescita del proprio figlio vanno subito in allarme. A volte questa situazione è spia di qualche problema interno all’organismo ad esempio l’incapacità da parte del piccolo di assorbire bene i nutrienti. Ciò potrebbe essere dovuto anche alla presenza di celiachia, una patologia che colpisce i villi intestinali.

In Italia 1 persona su 100 scopre di essere celiaca attraverso i test medici oggi disponibili ma vi è una parte di popolazione che accusa determinati sintomi senza mai andare a fondo e non ottiene quindi una diagnosi certa. Esistono poi le forme silenti di celiachia ancora più difficili da individuare.

Se vostro figlio accusa sintomi ricorrenti come vomito, diarrea ma soprattutto perdita di peso e, a partire dai 6 anni, problemi di crescita, riduzione della massa ossea o anemia è il caso di indagare tramite il pediatra se colpevole di questa situazione sia proprio il glutine. Come? L’ha spiegato il Professor Maurizio Muscaritoli, Presidente SINUC, Società Italiana di Nutrizione Clinica in occasione del congresso annuale:

“Nei bambini è possibile fare diagnosi con un semplice esame del sangue che rilevi la presenza degli anticorpi specifici (TTG o EMA) in misura di dieci volte superiore ai livelli normali, il che rende la diagnosi più facile e meno traumatica rispetto alla precedente pratica della biopsia intestinale che individua se i villi intestinali sono atrofici e infiammati (invece necessaria nella popolazione adulta)”.

Sono circa 50 mila i casi di celiachia pediatrica in Italia, un numero da prendere seriamente in considerazione e in costante aumento.

Ma cosa fare se si scopre la presenza di celiachia? Il trattamento si basa ovviamente su una dieta in cui si esclude totalmente il glutine. Banditi quindi tutti i cereali che lo contengono e tutti gli alimenti trasformati a base di grano, segale, orzo, farro, ecc. Fortunatamente esistono diversi cereali o pseudo cereali senza glutine e molti prodotti gluten free ormai accessibili alle persone affette da celiachia anche tramite il servizio sanitario nazionale.

Naturalmente va informata della cosa, in modo che possa adeguarsi alle nuove necessità del piccolo ospite, anche la mensa scolastica.

Importante poi che gli alimenti del bambino celiaco siano separati da quelli del resto della famiglia così come si rende necessario usare posate e stoviglie personalizzate. Queste buone abitudini eviteranno contaminazioni con il glutine che potrebbero scatenare nuovamente tutti i sintomi.

Seguendo una dieta di questo tipo, e con tutte le attenzioni del caso, scompariranno completamente i sintomi e i bambini riprenderanno la loro normale crescita. Il massimo dei risultati si ottiene però dopo circa 12 mesi di dieta senza glutine, è questo il tempo necessario agli anticorpi per riassestarsi dopo la “battaglia” condotta contro questa proteina.

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Vi ricordiamo che la celiachia è una patologia che va diagnosticata tramite specifiche analisi. Non vi improvvisate dunque medici con i vostri figli ma rivolgetevi sempre ad un esperto.

Francesca Biagioli

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